Il tempo stringe, e in assenza di accordi con i sindacati, il 7 aprile scatteranno le 419 procedure di mobilità, su 1.028 dipendenti nel nostro paese, annunciate da Micron nei suoi stabilimenti italiani tra Agrate, Vimercate, Avezzano, Arzano e Catania. Così 15 deputati, da diversi partiti, hanno deciso di sottoscrivere un appello all’azienda, mentre ieri da Bruxelles il commissario all’Industria e all’imprenditoria Antonio Tajani vicepresidente della Commissione europea, ieri aveva indirizzato una lettera ai vertici della multinazionale statunitense per scongiurare i licenziamenti e chiedere un incontro nel giro di due settimane. Proprio oggi, tra l’altro, è prevista sulla vertenza la riunione del tavolo con il management italiano dell’azienda e i sindacati al ministero del Lavoro.
“Seguiamo con preoccupazione l’evolversi della vicenda di Micron St a seguito della procedura di licenziamento collettivo aperta dalla multinazionale americana – scrivono i parlamentari – Riteniamo che non si possa assistere passivamente alla dispersione di un patrimonio di conoscenze e di competenze di una azienda che è peraltro in utile, ha un mercato consistente e importanti e numerosi brevetti. Occorre che tutti, istituzioni di governo nazionale e regionale e azienda, facciano ogni sforzo per assicurare la salvaguardia dell’occupazione e per impedire la dispersione di competenze e di know-how”. Così inizia l’appello, firmato dai deputati Roberto Rampi, Antonio Palmieri, Raffaello Vignali, Stefano Quintarelli, Mariastella Gelmini, Guglielmo Epifani, Ilaria Capua, Paolo Gentiloni, Deborah Bergamini, Pippo Civati, Luca Squeri, Alessia Mosca, Elena Centemero, Paola De Micheli, Matteo Mauri.
“Crediamo che Governo, Parlamento e Istituzioni locali – prosegue l’appello dei 15 deputati – debbano lavorare per sostenere questa impresa, nata dalla genialità italiana e garantire il mantenimento delle eccellenze tecniche e delle capacità innovative italiane in questo settore strategico. Accogliamo positivamente l’impegno del vicepresidente della Commissione europea Tajani a favore di una soluzione che salvaguardi l’occupazione in Micron – continuano – Invitiamo quindi l’azienda, impegnata in una trattativa al tavolo di crisi aperto al Ministero dello Sviluppo, a ricercare un accordo che faciliti il mantenimento in Italia di tutta la filiera di attività, anche attraverso l’azione diretta di St Microelectronics ed eventualmente di altre aziende del settore”.
Quanto alla lettera di Antonio Tajani, nella missiva partita ieri e indirizzata a Mark Adams, presidente di Micron, e al Ceo Mark Durkan, oltre che ai sei più alti dirigenti dell’azienda tra Stati Uniti ed Europa, il commissario europeo ha puntualizzato che “la commissione europea è impegnata a sviluppare una strategia industriale forte e moderna. Per questo abbiamo messo a disposizione 150 miliardi di euro di finanziamenti per il periodo 2014-2020, compresi fondi strutturali e per la ricerca e l’innovazione”.
“Sono contento – scrive Tajani congratulandosi per i risultati dell’azienda – che le attività di Micron in Europa abbiano consentito all’azienda di ottenere risultati di grande valore suo piano globale. Sfortunatamente, contrariamente a questo scenario di grande crescita, i dipendenti mi hanno informato della drastica ristrutturazione in corso in Italia. Come immaginerete, questo può comportare un drastico impatto sociale, specialmente in un momento di crisi”.
“L’Unione europea – prosegue Tajani – ha supportato Micron in questa crescita, in particolare finanziando alcune delle vostre attività di ricerca. Per questo la vostra decisione di ridurre il vostro coinvolgimento sarebbe sconveniente alla luce dell’eccellente collaborazione instaurata in passato con la Commissione europea. Per questo vorrei proporvi un incontro nelle prossime due settimane – conclude Tajani – per capire le ragioni che vi hanno portato a prendere questa decisione, e per illustrarvi i programmi di finanziamento che potrebbero rendere il proseguimento delle vostre attività più conveniente, preservando gli attuali livelli occupazionali. Nel frattempo, vi sarei grato se poteste rimandare qualunque decisione sulla riduzione del numero dei dipendenti Micron in Europa”.