IL REPORT

Musica, il digitale tiene a galla il mercato: i ricavi volano a +7%

Report Ifpi: nel 2014, per la prima volta, il volume d’affari delle vendite online è stato pari a quello dei supporti fisici. Impennata del fatturato da streaming (+39%), donwload in declino (-8%). Cresce il numero dei consumatori a pagamento (+46,4%) che raggiunge quota 41 milioni

Pubblicato il 09 Giu 2015

F.Me.

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Il futuro della musica e della sua commercializzazione è sempre più legato ai canali di distribuzione digitali e a forme di consumo in abbonamento nonostante l’ancora alto tasso di incidenza del fenomeno della pirateria online. Come spiega il Digital Music Report dell’Ifpi, lo stato dell’industria della musica dà diversi segnali che inducono a un grande ottimismo. I consumatori oggi vengono serviti meglio che in passato: hanno accesso, in ogni momento ed in ogni luogo, a una raccolta di musica che vanta 43 milioni di brani.

I servizi musicali su licenza sono più di 400 a livello mondiale e sono in feroce competizione per offrire una scelta maggiore, sempre più curata. Allo stesso tempo l’Ifpi stima che il 20% degli utenti che accedono a rete fissa usufruiscano con regolarità di servizi che infrangono il copyright musicale. Solo su BitTorrent nel 2014 ci sono stati 4miliardi di download di musica, la maggior parte dei quali illegali.

Il report Ifpi mostra mostra come il volume d’affari generato dai servizi di musica digitale, per la prima volta, ha pareggiato quello generati dai supporti fisici. I ricavi “digitali” sono cresciuti del 6,9% raggiungendo un valore di 6,85 miliardi di dollari arrivando così a pesare per il 46% sulle vendite della musica globale. L’altro 46% è rappresentato dal mercato fisico (in calo dell’8,1%) con un 8% derivante dai diritti di riproduzione e sincronizzazione.

A livello mondiale invece i ricavi totali nel 2014 risultano tendenzialmente stabili, con una flessione dello 0,4% per un valore di 14,97 miliardi di dollari. I dati del rapporto a ogni modo mostrano un’industria in continua trasformazione con consumatori pronti ad accogliere nuovi modelli di accesso ai servizi musicali tramite servizi di abbonamento o streaming gratuito. Una testimonianza è l’impennata dei ricavi dati da servizi in streaming (+39%) a fronte del declino del download (-8%), mentre il numero dei consumatori a pagamento per i servizi musicali è cresciuto del 46,4% raggiungendo quota 41 milioni.

In questo quadro i servizi di streaming del mercato digitale e generano un ricavo di 1,6 miliardi di dollari. E l’industria prevede un’ulteriore sostanziale crescita potenziale nel settore degli abbonamenti, con i nuovi servizi guidati dai principali competitor di Spotify: YouTube Music Key e Tidal di Jay Z. Accanto a questi continuano a espandersi in nuovi mercati chiave “Prime” di Amazon, Deezer, Rdio e Google Play Music.

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