‘Ndrangheta e gioco on line: 41 arresti in tutta Italia

Sequestrati beni per un valore di 2 miliardi di euro, tra cui 82 siti nazionali e internazionali di “gambling on line”

Pubblicato il 22 Lug 2015

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Le scommesse on line sono una vera e propria miniera d’oro per la malavita organizzata. Le forze dell’ordine hanno messo a segno un duro colpo al gioco illecito on line controllato dalla ‘ndrangheta. All’alba è scattata in tutta Italia un’imponente operazione di carabinieri, polizia e guardia di finanza che ha portato a 41 arresti.

Sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria unitamente allo S.C.I.C.O. e al Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche di Roma della Gdf volta all’esecuzione di 28 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 13 misure cautelari degli arresti domiciliari, 5 divieti di dimora, 5 obblighi di presentazione alla p.g., nonché al sequestro di 11 società estere, 45 società operanti nel settore dei giochi e delle scommesse operanti sul territorio nazionale, di oltre 1.500 punti commerciali per la raccolta di giocate, di 82 siti nazionali e internazionali di “gambling on line” e di innumerevoli immobili, il tutto per un valore stimato pari a circa 2 miliardi di euro.

“Dove ci sono interessi economici c’è la ‘ ndrangheta e questa operazione ne è l’ulteriore riprova”. Così il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti ha sintetizzato l’esito dell’operazione “Gambling“. Un aspetto, quest’ ultimo, sottolineato dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, che ha evidenziato la “straordinaria collaborazione tra le varie forze”. “Un’ inchiesta, ha spiegato il procuratore de Raho, che nasce dalle minacce cui è stato sottoposto il titolare di un punto scommesse affinché’ accettasse modalità diverse di raccolta del denaro, non più solo in forma telematica, come previsto dalla legge, ma in contanti. E proprio questa, ha spiegato De Raho, era la modalità che consentiva alle cosche di riciclare denaro e di incrementare ulteriormente i propri già enormi profitti grazie ad una raccolta “in nero” di scommesse eludendo il pagamento delle tasse.

“La ‘ ndrangheta – ha detto il questore Raffaele Grassi – e’ votata agli affari. Ci sono dei settori che vanno esplorati ancora con più attenzione perché’ vengono aggrediti dalle cosche per riciclare. E’ una nuova frontiera, con interessi proiettati all’ estero. Per la nostra parte abbiamo attenzionato la parte di Reggio Calabria che fa capo alla cosca dei Tegano che nel tempo hanno creato circoli ricreativi che fungevano da schermo. I proventi dell’attività illecita e del riciclaggio venivano investiti in altre attività, compreso l’ampliamento dei siti per le giocate”.

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