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Digitale, via a Oxsyn. Il ceo Ghezzi: “Puntiamo a 10 milioni di fatturato già quest’anno”

Il numero uno della newco sviluppata come gruppo di imprese da una costola di Rtt spiega a CorCom la strategia di crescita, che passerà anche da un piano di acquisizioni per potenziare le competenze negli ambiti dell’e-commerce e della business intelligence

Pubblicato il 30 Mag 2023

Domenico Aliperto

ghezzi

Il traguardo è ambizioso ma realistico. Entro la fine del 2023 Oxsyn Group, nuova realtà che racchiude le competenze di Rtt, di Aiteq e di ThinksWright, integrandole con quelle di altre tech company attraverso una serie di alleanze strategiche, punta a mettere in moto un giro d’affari da 10 milioni di euro. E per il prossimo triennio, l’obiettivo dichiarato è più che raddoppiare i ricavi del Gruppo. Da una parte si punta a massimizzare la collaborazione tra le società che attualmente costituiscono il distretto tecnologico dedicato allo sviluppo di soluzioni per la digital transformation, dall’altra si andrà a caccia di realtà specializzate in mercati ed expertise coerenti o complementari con l’offerta di Oxsyn.

“Con questa nuova struttura, saremo in grado di unire le forze e di lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni”, spiega a CorCom Andrea Ghezzi, ceo di Rtt e di Oxsyn. “La creazione di questa nuova holding ci consentirà di cogliere al meglio le opportunità di mercato e di consolidare la nostra posizione come partner di lungo periodo nell’ambito dell’implementazione delle piattaforme ERP e dei managed services. Abbiamo sempre avuto l’intenzione di lavorare in modo strutturato, infatti avevamo predisposto e consolidato già da tempo un insieme di servizi di tipo corporate, proprio in previsione di questo sviluppo. Perciò il portfolio dei servizi che la holding mette e metterà a disposizione dei partner per liberarli dalle incombenze gestionali, consentirà loro di rimanere focalizzati sul core business”

La strategia di consolidamento e crescita per il 2023

Oxsyn, crasi tra le parole oxygen e synergy, porta nel suo brand un concetto di trasformazione digitale che intende coniugare la freschezza dell’innovazione con la capacità di realizzare network estesi, a cavallo di partner e stakeholder. “Sotto l’ombrello del nuovo marchio ci sono oltre 130 professionisti, circa 150 clienti negli ultimi 10 anni e più di 25 anni di storia ed esperienza”, racconta Ghezzi. “Per quanto riguarda il portfolio di soluzioni messe a disposizione del mercato, il gruppo, oltre all’ambito Erp, spazia dall’Epm al Crm, ma si occupa anche di tecnologie per il cloud, inteso come approccio infrastrutturale, di analytics e di competitive intelligence, specie rispetto al verticale del Retail”.

C’è poi la frontiera dell’application management e dell’integrazione con il mondo e-commerce, che permette a Oxsyn di interloquire con aziende di settori e dimensioni differenti. “Anche se il focus rimane sulle organizzazioni medie e grandi”, rimarca Ghezzi. Se il Fashion e il Luxury pesano attualmente per il 60% del fatturato di Rtt, Oxsyn potrà contare anche su forti specializzazioni nel Food & Beverage, nei Professional Services, nel Discrete e nel Process Manufacturing. “Nell’immediato puntiamo ad arricchire l’offerta con soluzioni complementari alle nostre. Gli ambiti individuati per le imminenti acquisizioni sono quelli della Business intelligence, e delle piattaforme di ultima generazione per la gestione dei marketplace digitali”.

I partner tecnologici di riferimento per il nuovo gruppo continueranno a essere quelli che hanno contraddistinto l’affermazione delle singole società della holding, ovvero Oracle (con la sua controllata NetSuite), Dedagroup Stealth, Salesforce e Microsoft. “Proseguiremo così a offrire soluzioni leading-edge leader di mercato e servizi innovativi ai nostri clienti. In altre parole, quell’ossigeno digitale necessario per anticipare e rispondere alle loro esigenze di business”, dice Ghezzi.

Il cloud e l’impatto sull’IT management

“La logica del piano di acquisizioni è quella di completare ed arricchire l’offering in ambiti che sono ritenuti interessanti dal mercato o che i clienti ci chiedono di esplorare”, conferma Alberto Frazzini, partner BU Stealth e Bu Epm di Rtt e Oxsyn, che parla anche della roadmap rispetto al cloud.

“Le piattaforme dei nuovi clienti, tendenzialmente, nascono sempre in cloud. JD Edwards di Oracle è una soluzione IaaS, e anche Dedagroup Stealth ha ormai un’offerta consolidata sul piano dell’as-a-service. Netsuite, d’altra parte, è l’Erp nativamente e completamente SaaS leader nel mercato di riferimento. Ecco perché nelle nuove implementazioni, l’opzione cloud è data quasi per scontata. Anche se”, puntualizza Frazzini, “c’è ancora qualche imprenditore orientato all’installazione on premises, in quanto non è così confidente a spostare i dati fuori dal perimetro aziendale”.

Nonostante l’espansione di questo tipo di progetti, Oxsyn non sarà mai un operatore specializzato nel cloud tecnologico puro, sganciato cioè dalle soluzioni applicative. “Noi non abbiamo mai voluto essere un’azienda tecnologica, ma un partner che aiuta le organizzazioni di business a far funzionare correttamente processi e applicazioni”.

Allo stesso modo, pur mettendo a disposizione del mercato best practice e competenze di processo, Oxsyn non sarà in concorrenza diretta con le società di consulenza direzionale o di process design, con cui è già attiva da anni una collaborazione reciproca, ma punterà ad affiancare le imprese nell’ottimizzazione delle procedure per massimizzare l’apporto della trasformazione digitale.

“Il cloud e la standardizzazione dei software stanno gradualmente cambiando la cultura degli IT manager”, chiosa Frazzini. “Se in passato il tema della personalizzazione ha costituito per molti versi una zavorra per lo sviluppo di processi agili, oggi l’elevata configurabilità dei prodotti di mercato ci sta aiutando a convincere i nostri interlocutori che gli standard non si toccano, e che il software riesce a performare al massimo se lo si lascia funzionare per come è stato progettato. Ciò che conta è modificare le componenti di processo in modo da agevolare la transizione digitale, mostrando agli utenti i vantaggi concreti che ne derivano per la qualità del loro lavoro”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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