IL PIANO

Ngn, governo stringe: si punta ad approvare la delibera Cipe il 7 agosto

Secondo indiscrezioni si lavora all’approvazione del provvedimento nell’ultima seduta prima della pausa estiva. Nel “pacchetto” potrebbero essere inseriti anche i voucher. Riflettori puntati sulle tempistiche di erogazione degli pubblici nelle aree bianche

Pubblicato il 31 Lug 2015

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Si stringe il cerchio sugli incentivi per lo sviluppo della banda ultra larga per realizzare il piano del Governo. Ieri secondo quanto risulta a Radiocor, c’è stato un nuovo incontro a Palazzo Chigi del Comitato ad hoc e si sta lavorando per arrivare all’approvazione della delibera Cipe, con alcuni degli strumenti previsti, già il 7 agosto. Altrimenti si slitterà a settembre. E’ ormai inoltre agli sgoccioli l’analisi della consultazione pubblica aperta agli operatori intenzionati a investire nella banda ultra larga nelle aree designate dal Governo. E’ confermato, inoltre, da una prima lettura dei risultati, l’aumento da 5 a 30 degli operatori interessati tra cui ci sono gruppi di tlc, piccoli e grandi, e multiutility locali. L’attenzione degli investitori si concentra sui cluster A e B, quelli più appetibili dal punto di vista del mercato, mentre alcuni operatori sono disponibili a investire anche nei cluster C e D, ma a patto che ci sia il sostegno pubblico.

In vista della possibile approvazione il 7 agosto, tra i nodi da sciogliere c’è la possibilità di inserire anche lo strumento dei voucher nella delibera. Se così fosse la delibera dovrebbe essere programmatica – ovvero stabilire che i fondi saranno resi disponibili quando sarà varata una norma primaria – e non tecnica: in quest’ultimo caso infatti non sarebbe possibilie inserire lo strumento finanziario nel provvedimento.

Gli altri strumenti in ballo sono gli incentivi pubblici a gara per le aree dove nessun operatore esprime interesse a intervenire, la partnership pubblico-privato, l’intervento diretto di Infratel. Un altro tema, strettamente legato all’ipotesi di introduzione dei voucher, è dunque quello di prevedere incentivi solo per i cluster C e D oppure anche per quelli A e B (dove lo strumento principe per realizzare l’upgrade della velocità di connessione esistente è proprio quello dei voucher). La discussione, oltre su quali strumenti finanziare, riguarda anche l’orizzonte temporale su cui spalmare gli incentivi.

La decisione di procedere, per gli strumenti per i quali è possibile, con la delibera del Cipe è maturata a fine giugno quando è saltato definitivamente il decreto sul piano di sviluppo della banda larga poiché non erano stati riconosciuti i requisiti di necessità e urgenza. In quell’occasione il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli avevano annunciato che “per una serie di strumenti non c’è bisogno di una norma primaria e si andrà direttamente al Cipe tra settembre e ottobre”. In questi giorni si proverà a dare un colpo di acceleratore. .

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