CAPRI 2014

Novari: “La politica innova più dell’impresa, serve una svolta”

L’Ad di 3 Italia: “Il mondo politico sta dimostrando più capacità di quello dell’industria. Le telco hanno fallito nella sfida dei dati. Ora bisogna cambiare passo. Innovare è rischiare”

Pubblicato il 03 Ott 2014

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“Per la prima volta la politica sta provando a innovare più dell’impresa, con errori, approssimazioni, scivoloni di modalità ma la forza innovativa che sta presentando il mondo politico è più forte di quella dell’impresa e ciò ci deve far ragionare. Lo ha detto l’Ad di 3 Italia, Vincenzo Novari in occasione della convention Between di Capri.

Novari ha acceso i riflettori sulla necessità di un cambio di passo: .”Le telco, tutte sono state partecipi del più grande fallimento della nostra industria negli ultimi 20 anni. È passato un treno straordinario: si sono costruite cinque delle prime 100 aziende al mondo e nessuno di noi è lì dentro, aziende che hanno capito che la cosa importante era cosa viaggiava dentro la rete e non la rete. Noi abbiamo passato 20 anni a contrastarci, insultarci, porci tutti gli ostacoli possibili mentre di là partiva qualcosa che oggi vale un trilione. Abbiamo preso le briciole lottando sui prezzi. In un mondo normale le telco sarebbero state protagoniste anche a gestire lo sviluppo del contenuto fatto apposta per le infrastrutture. Ci siamo fatti scavalcare da chi è riuscito a ragionare in termini di semplicità. Il grande prodotto che si è venduto negli ultimi 10 anni – Facebook, Google, Instagram – è la semplicità. Stiamo parlando di prodotti gratuiti. Noisiamo invece siamo rimasti a parlare di un euro in più e loro vendono prodotti gratuiti. Nessuno ha tenuto conto della qualità del servizio. Si doveva capire che la mobilità era un valore, eravamo riusciti a venderlo bene sulla voce, non siamo riusciti sui dati. Questo è un treno che non tornerà più. Gli accrodi con Netflix & co è riversare altro valore su altre industrie”.

Secondo Novari “i nuovi partner strategici non possono che essere le persone e non le aziende. Gli ott ci hanno insegnato che dall’altra parte non c’è il consumatore. Oggi nessuno consuma, oggi si coopta, a un prodotto si aderisce. Devo cooptare il modello che quell’azienda mi propone, fatto di valori e scambio. Questo modello deve essere basato su partnership tra industria e cliente”. Ma soprattutto “al di là dell’innovazione che è fondamentale ci vuole coraggio. Noi non abbiamo coraggio. Innovare vuol dire sbagliare, siamo i leader assoluti, siamo quelli che abbiamo fatto più errori di tutti ma lo facciamo a testa alta”.

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