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Nuova Privacy Europa, l’industria Usa: “Gli investimenti fuggiranno via”

L’affondo del Wall Street Journal: la “fortezza costruita dalla Ue” a difesa della privacy soffocherà la crescita della digital economy. Le nuove norme creano un ambiente ostile all’imprenditorialità innovativa

Pubblicato il 18 Dic 2015

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Arrivano nuovi attacchi da parte americana al pacchetto di norme europee sulla protezione dei dati appena approvato: questa volta è un commento del Wall Street Journal a ironizzare sull’Europa come “fortezza della privacy” facendoci un sarcastico applauso su regole di data protection che favoriranno sì l’innovazione, ma nei paesi extra-Ue.

Bruxelles continua a ripetere di voler creare un vitale mercato digitale per l’Unione europea, ma le azioni che intraprende vanno in direzione opposta, scrive il quotidiano economico, e la nuova legislazione sulla privacy ne è la dimostrazione.

I consumatori ottengono maggiori protezioni, mentre le aziende devono fronteggiare obblighi e restrizioni più severi per ottenere il consenso all’utilizzo dei dati dei clienti e ciò include dati che sono già stati raccolti, se le aziende li vogliono usare per nuovi scopi. Già solo questo rischia di soffocare l’innovazione nei nuovi servizi online come la pubblicità, secondo il Wsj.

“Con uno stile tipico dell’Ue”, scrive la testata americana, “l’accordo prevede nuovi gravosi obblighi di compliance, per esempio le aziende maggiori dovranno assumere un data protection officer. E ci sono spropositate multe per le violazioni, fino al 4% del fatturato totale globale per le grandi imprese”.

Le regole sulla privacy riguardano qualunque azienda distribuisca i suoi prodotti digitali in Ue, anche se non ha alcuna sede in Europa, per esempio, anche le startup della Silicon Valley che offrono applicazioni gratuite per smartphone in Spagna o Ungheria.

Certo, “sarebbe potuta andare peggio”. Molte pmi in Europa saranno esentate da alcune delle nuove regole. Inoltre le sanzioni massime al 4% del fatturato globale sono comunque un compromesso rispetto al 5% chiesto da alcuni.

Tuttavia, ancora una volta l’Europa mostra di voler creare un ambiente regolatorio “ostile” all’innovazione nei modelli di business che è necessaria per una vivace Internet economy. I dati personali sono il cuore della maggior parte delle attività su Internet, sia per riuscire a fornire ai clienti una migliore esperienza, sia per consentire pubblicità mirate e mantenere i servizi gratuiti. “Senza la capacità di usare i dati, e sperimentare nuovi modi di usarli, è difficile immaginare da dove verranno i soldi per finanziare la crescita nell’e-commerce”, conclude il Wsj. Invece, questo tipo di innovazione e imprenditorialità fiorirà “altrove” e Bruxelles potrebbe scoprire presto che “la stessa muraglia eretta per tenere i dati europei al sicuro ha anche tenuto fuori dall’Europa investimenti e innovazione”.

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