Online il nuovo redditometro: fase di test fino a febbraio

Il software disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate è destinato a categorie, ordini e sindacati che prendono parte alla sperimentazione

Pubblicato il 16 Nov 2011

Prove generali per il nuovo redditometro. E’ online
‘ReddiTest’, il software dell’Agenzia delle Entrate per
sperimentare concretamente, in maniera dialogata con le
associazioni di categoria, gli ordini professionali e le
organizzazioni sindacali, il funzionamento del nuovo redditometro e
la sua capacità di fotografare le incongruenze tra le spese
sostenute e il reddito dichiarato dalle famiglie italiane.

Lo ricorda l’Agenzia delle Entrate spiegando che il software
pubblicato oggi sarà online, sul sito www.agenziaentrate.gov.it,
fino alla conclusione della fase di test, prevista per la fine di
febbraio, e punta a migliorare l’attendibilità della ‘foto
di famiglia’ che sarà scattata dal nuovo strumento, e dal
relativo programma, una volta a regime.

Da oggi, dunque, categorie, ordini e sindacati che partecipano alla
sperimentazione potranno scaricare il software di acquisizione dei
dati ReddiTest e inserire i casi pratici raccolti sul territorio,
relativi a singole famiglie, con riferimento alle 7 categorie
(abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi,
istruzione, attività sportive, ricreative e cura della persona,
investimenti immobiliari e mobiliari netti, altre spese
significative) e, nel dettaglio, alle oltre 100 voci indicative di
capacità di spesa che contribuiscono alla stima del reddito sulla
base del nuovo modello di valorizzazione.

Il programma non effettua alcun calcolo o stima, essendo
finalizzato alla semplice acquisizione degli esempi concreti
sottoposti dai soggetti che partecipano alla sperimentazione. I
dati inseriti rimarranno anonimi e verranno usati esclusivamente
per testare la coerenza del nuovo redditometro, che, una volta a
regime, consentirà ai contribuenti di valutare autonomamente, in
un’ottica di compliance, il grado di coerenza tra il reddito
familiare dichiarato e la capacità di spesa e al Fisco di
potenziare l’analisi del rischio evasione.

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