Open Fiber, Pompei: “Nostro piano volano per l’economia italiana”

L’Ad dettaglia la roadmap del programma per cablare l’Italia: “Il progetto di integrazione con Metroweb va avanti: a marzo fusione completeta. Puntiamo a 9,5 milioni di utenti collegati in fibra entro il 2021. Lavori avviati in nove città. In estate avremo i piani per cablarne altre 43”

Pubblicato il 09 Gen 2017

A.S.

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“Il piano di Open Fiber per collegare 9,5 milioni di utenti in fibra entro il 2021 procede secondo le previsioni e anche meglio del previsto”. Lo afferma in un’intervista a Stefano Carli su Affari&Finanza di Repubblica Tommaso Pomei, amministratore delegato di Enel Open Fiber, che fa il punto sulla strategia e sul piano di investimenti da 3,8 miliardi di euro nel triennio 2017-2019 della società, a partire dal progetto di integrazione già avviato con Metroweb, che “si sta avviando alla fase finale. Nei giorni subito precedenti il Natale – afferma – è arrivato il via libera definitivo dagli uffici dell’Antitrust Ue di Bruxelles. E a quel punto abbiamo potuto dare il via ad alcune operazioni. La prima è che Metroweb ha semplificato la sua struttura. Era una realtà articolata in cinque differenti strutture societarie. Dal 23 dicembre scorso le cinque società sono sparite confluendo nell’unica Metroweb Spa. E’ stato di conseguenza anche modificato il consiglio di amministrazione di Metroweb che dal primo gennaio scorso coincide con quello di Of. Sono sei membri, tre di nomina Enel e tre di nomina Cdp. Il presidente è Franco Bassanini, io l’amministratore delegato. A questo punto è partita l’integrazione delle due società: un passaggio che prevede la fusione di Metroweb in Open Fiber, per il prossimo marzo”.

Pompei poi il senso strategico della fusione: “Metroweb è oggi la maggiore rete in fibra Ftth in Italia, ossia una rete a banda ultralarga, con capacità da un giga e che arriva fin nelle case degli utenti. Metroweb ci ha portato in dote 1,2milioni di case passate: a Milano soprattutto, oltre 800 mila, e a Torino e Bologna. E poi non dimentichiamo che ci porta in casa competenze importantissime sul come procedere più speditamente nella realizzazione dei piani di sviluppo nelle città, nei rapporti con le amministrazioni locali”.

“Perugia è stato un test riuscito, e ci ha dato modo di accelerare anche sulla restante parte del piano – prosegue Pompei – Abbiamo già avviato i lavori in altre città: Palermo, Catania, Bari, Napoli, Firenze, Venezia, Cagliari e Padova, Genova partirà a breve. Oggi abbiamo cantieri aperti che entro l’anno collegheranno un altro milione di abitazioni. Prevediamo di raggiungere una soglia di copertura tale da dare avvio al servizio in una ventina di città tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, ad esempio Cagliari a settembre, Bari, Palermo ed altre entro l’anno”.

Poi Pompei sottolinea “Il valore di volano complessivo per l’economia italiana dell’investimento progettato da Open Fiber: solo a Perugia in questo momento per il completamento della rete sono al lavoro 450 persone. A partire dai primi mesi del 2017 andranno a pieno regime tutte le altre nove città, dato che abbiamo già firmato le convenzioni con tutte le amministrazioni locali. E si metteranno all’opera tra le 5 e le 6 mila persone. Ma la prossima estate ci sarà un altro snodo cruciale per l’intero nostro progetto perché per quella data contiamo di avviare i piani locali per il cablaggio di ulteriori 43 città. L’obiettivo delle 250 città da cablare entro il 2021 farà un altro significativo balzo in avanti. I termini sono già fissati. Di qui al 2019 Of attiverà risorse complessive per 3,8 miliardi di euro. Di questi, il 30% verrà dall’equity, dalla cassa di Of e da un sistema di garanzie. Il 70% sarà a debito, ed è la parte più complessa. E’ già al lavoro un pool di 12 banche, tra italiane e straniere, che stanno esaminando il piano di Of. Inoltre stiamo lavorando con Bei, la Banca Europea degli Investimenti, che a sua volta gestisce i finanziamenti europei attivati dal Piano Juncker. Un lavoro complesso ma che ha già una sua tabella di marcia serrata: entro il primo semestre 2017 prevediamo che il pool avrà messo a punto la definizione complessiva del piano finanziario e di tutto il ventaglio di strumenti che potranno essere messi sul tavolo”.

“Un punto centrale e preliminare della nostra strategia è stato quello della partnership commerciale con Vodafone, Wind e gli altri operatori, che si impegnano ad attivare in tempi brevissimi il lancio commerciale – prosegue Pompei – Fastweb è per ora il nostro cliente più importante per quello che riguarda la rete di Milano: è stato anche definito un accordo per lo sviluppo della stessa rete metropolitana fino al 2040. Inoltre abbiamo firmato accordi con altri operatori, come Tiscali e Bt e altri service provider. Ad oggi ne abbiamo firmati 7 ma abbiamo trattative in stato avanzato con altri 32 operatori. Non dimentichiamo che i cosiddetti service provider ‘minori’ valgono I’ 1,1% del mercato totale degli accessi privati alla banda larga. Poi si vedrà: nelle città maggiori è pensabile avere due reti in competizione, la nostra e quella di Telecom. Ma via via che si scende nella scala della densità economica si potrebbero immaginare soluzioni diverse. E in tal caso sarà essenziale il fattore tempo: chi arriverà per primo avrà una ovvia posizione di vantaggio”. “Il nostro piano di copertura delle maggiori città italiane- conclude – prevede anche il collegamento dei distretti industriali. Il nostro approccio è di realizzare una rete a banda ultralarga quanto più pervasiva ed efficiente possibile ed è esattamente quello che serve a favorire il recupero di competitività del sistema Paese e in particolare l’evoluzione verso industria 4.0”.

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