Open to Meraviglia, la campagna social del ministero del Turismo per promuovere le bellezze dell’Italia, continua a far parlare di sé e a suscitare polemiche. L’ultimo caso, in ordine di tempo, è la decisione della Corte dei Conti di aprire un’istruttoria sulla vicenda, a seguito del fatto che la campagna risulta bloccata da alcune settimane.
Le verifiche sul danno erariale
L’obiettivo della magistratura contabile sarebbe a questo punto quello di verificare con attenzione la vicenda, quantificando con precisione il periodo di blocco e verificando se a causa dello stop possa configurarsi un’ipotesi di danno erariale. Le indagini, secondo quanto riportano le indiscrezioni di stampa, potrebbero proseguire anche con il coinvolgimento della Polizia Postale.
Le richieste di chiarimenti
In conseguenza dell’istruttoria potrebbe essere notificata a stretto giro una richiesta di chiarimenti al ministero del Turismo, per accertare cosa effettivamente sia successo e quali siano stati i motivi che hanno portato alla recente scomparsa dai social di “Venere Italia 23”, il profilo attraverso il quale veniva veicolata la campagna social per dare visibilità alle bellezze naturalistiche e artistiche nazionali.
Esposti e denunce
Sulla campagna, che vede come protagonista l’immagine della venere di Botticelli, aveva presentato un esposto alla fine di maggio il Codacons, associazione per la tutela dei diritti dei consumatori, mentre due settimane fa il deputato di +Europa Riccardo Magi aveva presentato una denuncia proprio per verificare l’eventualità di un danno erariale. Ma l’istruttoria non sarebbe legata a queste iniziative, quanto alle notizie pubblicate dai mezzi di informazione, che da tempo avevano puntato i fari sul fatto che la campagna non risultasse attiva.
Le reazioni
Dopo i primi clamori suscitati dal blocco della campagna la ministra per il Turismo, Daniela Santanché, aveva recentemente risposto che si tratta di una “scelta ponderata” con l’obiettivo di “far atterrare le campagne sul portale italia.it”.
Sul caso non hanno tardato i commenti polemici, come quello di Emiliano Fossi, deputato e segretario regionale del Pd per la Toscana: “Interpellata sulla latitanza della Venere di Botticelli, costata 140mila euro, la ministra Santanchè ha detto che sarebbe tornata a fine agosto – scrive su X – Fine agosto è arrivato, la Venere no. Al suo posto, c’è un’inchiesta della Corte dei Conti. La Venere inseguita dai giudici”.