INNOVAZIONE

PA digitale, Madia: “Italia va avanti a passo spedito”

La ministra della Semplificazione e Pubblica amministrazione: “Fatturazione elettronica e PagoPA le teste d’ariete”. E su Anpr dice: “Progetto complesso, ma ce la faremo”

Pubblicato il 16 Nov 2017

Conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 20-06-2014 Roma Conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri n° 21 Nella foto Marianna MadiaPhoto Fabio Cimaglia / LaPresse 20-06-2014 Roma (Italy) Press conference after the Council of Ministers No. 21 In the photo Marianna Madia

PA digitale, avanti tutta. La ministra della Semplificazione e Pubblica amministrazione, Marianna Madia, in occasione di un convegno a Chieti sul tema ha fatto sapere che “per la prima volta in Italia nella pubblica amministrazione di parlare di uno stato di avanzamento, di dire già quali sono i risultati raggiunti e di sperare che questa attuazione vada avanti anche nella prossima legislatura”.

”Dalla fatturazione elettronica – 70 milioni di fatture che sono state gestite da quando abbiano introdotto l’obbligatorietà, al sistema unitario di pagamenti: oggi PagoPa è un sistema unitario per pagare digitalmente la pubblica amministrazione che funziona – ha spiegato Madia – Addirittura ci sono grandi amministrazioni come il Comune di Milano che sono entrati: oggi qualunque tributo locale al Comune di Milano si paga attraverso pago Pa. Fino anche a il Pin unico, il sistema pubblico di identità digitale, quasi due milioni di persone lo hanno richiesto: crescono i servizi agganciati al pin unico, crescono le amministrazioni che sono entrate nel sistema pubblico di identità digitale”.

Per Madia anche l’Anagrafe unica della popolazione residente – “uno dei progetti più complessi” – cioè il passaggio da ottomila “sta decollando grazie al lavoro del commissario al Digitale, Diego Piacentini, sta decollando, perchè sono in pre-subentro 800 grandi Comuni da Palermo a Napoli, che porteranno milioni di abitanti dentro l’anagrafe unica”.

“Si tratta – ha detto ancora la ministra – è un progetto particolarmente complesso anche per la ricadute sulla sicurezza: parliamo di dati sensibili, dati anagrafici, eppure è un processo in evoluzione. Noi siamo in grado per la prima volta di parlare di uno stato di avanzamento, facciano in modo che questo stato di avanzamento prosegua anche nella prossima legislatura”.

E Anpr sarà di più facile gestione anche per gli enti più piccole. Il Team Digitale, guidato appunto da Piacentini, è a caccia di città capofila che possano assistere e sostenere i Comuni limitrofi.

“Ad oggi le nostre identità sono sparpagliate in 8.000 anagrafi diverse –  ha spiegato a CorCom Mirko Calvaresi, Technical Project Manager del Team per la Trasformazione Digitale – Ogni Comune gestisce la propria individualmente servendosi di software che comunicano con alcuni sistemi centrali ma non tra di loro – pur rappresentando l’unica fonte certa e autoritativa per tutti quei dati anagrafici quali nascita, residenza e composizione del nucleo famigliare”.

Il Team Digitale ha anche creato una sezione dedicata ad Anpr sulla piattaforma developers.italia.it, dove è stata avviato un forum di discussione sulle problematiche ed evoluzioni di Anpr, a cui chiunque è invitato a partecipare.

Soluzione trovata anche sulle modalità di passaggio dei dati dalle anagrafiche locali all’infrastruttura centrale. Come puntualizzava ancora Calvaresi, “I Comuni potranno scegliere se fare l’integrazione con la web app di Sogei oppure tramite i web services dei loro gestionali o ancora in modalità mista. Quello che ci interessaè che gli enti conferiscano da Anpr il loro stato anagrafico e aggancino i servizi. Il metodo resta libera scelta delle PA”.

Intanto l’Agenzia per l’Italia digitale è a lavoro sul terzo livello di sicurezza di Spid, quello che permette l’accesso ai servizi pubblici via smartphone. Agid sta lavorando sta lavorando perché la carta di identità elettronica possa rappresentare una soluzione tecnica per il terzo livello di Spid. Il primo livello consente l’accesso ai servizi digitali attraverso user id e password; il secondo livello consente l’accesso a dati che richiedono sicurezza maggiore con la one-time password; il terzo livello che consente l’accesso a dati sensibili deve essere fatto con un supporto fisico e separato.

Stando ai dati di Agid attualmente sono quasi 2 milioni – 1.909.087 per essere precisi – le identità digitali erogate, 7 gestori di identità digitale attivi e quasi 3800 le PA attive.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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