ECONOMIC SURVEY

Pagamenti digitali, Ocse: “Leva anti-evasione, l’Italia continui a promuoverli”

Le raccomandazioni al nostro Paese: “Avanti con la riforma fiscale”. E sulla giustizia: “Accelerare sui processi telematici”. Competenze: “Investire sulle Its Academy per avvicinare domanda e offerta nel mercato del lavoro utilizzando i fondi Pnrr”

Pubblicato il 22 Gen 2024

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L’Italia ha superato bene le crisi recenti. Negli ultimi anni, la crescita è stata sostenuta da una forte risposta in materia di politica di bilancio, dal potenziamento della competitività e dal miglioramento dello stato di salute del settore bancario. Tuttavia, il debito pubblico rimane elevato e la spesa è sottoposta a notevoli pressioni legate all’invecchiamento demografico, all’incremento dei tassi di interesse e alle transizioni verde e digitale. Negli anni a venire occorrerà consolidare stabilmente le finanze pubbliche al fine di riportare il debito su un percorso più prudente.

È la fotografia scattata dall’Ocse nel suo Studio Economico sull’Italia dove si stima una crescita economica pari, rispettivamente, allo 0,7% per quest’anno, dopo lo 0,7% registrato nel 2023 e l’1,2% previsto per il 2025.

Una riforma fiscale orientata al digitale

L’Ocse elenca una serie di raccomandazioni per rilanciare la crescita, a partire dalla riforma fiscale. “L’attuale riforma fiscale dovrebbe contribuire a far fronte alle pressioni di bilancio – si legge nel report – Occorre proseguire con gli sforzi volti a contrastare l’evasione fiscale, anche continuando a promuovere i pagamenti digitali e invertendo l’aumento del massimale sulle transazioni in contanti”.

“Vi è inoltre – viene riferito – margine per ridurre l’erosione della base imponibile dell’imposta sul reddito, anche riducendo le spese fiscali e limitando la proliferazione di regimi speciali di imposte forfettarie. Lo spostamento dell’imposizione dal lavoro alle successioni e ai beni immobili renderebbe il mix fiscale più favorevole alla crescita, consentendo al contempo di incrementare le entrate. Sarebbe altresì necessario aggiornare i parametri per il calcolo della base imponibile dell’imposta sugli immobili, tenendo conto dei relativi effetti distributivi”.

Una giustizia più digitale

Inoltre, secondo l’Ocse, l’Italia deve “continuare a rafforzare la correlazione tra la performance dei giudici, la progressione di carriera e la loro retribuzione, e garantire che la valutazione della loro performance sia pienamente attuata”.

Nel documento, l’organismo internazionale con sede a Parigi sottilinea che in Italia “il sistema giudiziario è caratterizzato da una scarsa efficienza, che concorre a una bassa crescita della produttività. L’ampia riforma della giustizia civile attualmente in corso – ricorda l’Ocse – mira a promuovere la digitalizzazione, a semplificare le procedure e ad alleggerire le mansioni dei dei giudici attraverso la creazione di uffici per il processo (Upp)”.

Il gap di competenze frena lo sviluppo

Inoltre, la mancanza di competenze digitali è un forte ostacolo allo sviluppo economico. In questo senso è cruciale potenziare le Its Academy che “se dotate di risorse adeguate e ben gestite racchiudono un notevole potenziale attrattivo per i giovani” e “potrebbero aiutare a fronteggiare il problema della scarse competenze tecniche” venendo incontro anche alle richieste del mercato del lavoro. “È opportuno utilizzare in pieno le risorse del Pnrr”, avverte l’organizzazione.

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