IL PROGETTO

E-payment, le banche europee lanciano la sfida a Visa e Mastercard

Sedici istituti di credito, tra i quali l’italiana Unicredit, al lavoro per creare l’European Payments Initiative, un sistema dei pagamenti completamente digitale che potrebbe vedere la luce tra due anni

Pubblicato il 03 Lug 2020

Antonio Dini

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Presentato il progetto per creare il primo sistema di pagamenti pan-europeo alternativo ai big statunitensi del settore, l’European Payments Initiative. Sarà attivo entro il 2022 e prevede la partecipazione di 16 banche tra le quali Unicredit, Bnp Paribas e Deutsche Bank.

Le ragioni della decisione non sono nuove. In Europa la metà dei pagamenti avviene ancora per contanti e i due principali circuiti di pagamento, Visa e Mastercard, sono statunitensi, mentre i nuovi entrati nel settore sono Google (ancora Usa) e Alipay (Cina). Per questo l’Unione europea sta lavorando con le banche centrali nazionali e le grandi banche europee alla creazione di un circuito dei pagamenti paneuropeo che possa offrire un’alternativa ai sistemi stranieri.

Gli accordi per arrivare al sistema europeo dei pagamenti sono stati difficili e, nonostante nell’eurozona sia possibile avere i pagamenti in tempo reale già dal 2017, ancora non erano stati costruiti gli accordi per arrivare al circuito dei pagamenti integrato. Tuttavia, il progetto interbancario sembra adesso più vicino alla realtà, dopo che è stato presentato e in vista di un obiettivo concreto, stabilito per il 2022.

Anche la Banca centrale europea ha dichiarato che la decisione delle banche europee di creare un sistema di pagamenti europeo unificato è la benvenuta. La dichiarazione non è una sorpresa perché la Bce per anni si è fatta promotrice dell’idea che dovesse essere creata una soluzione alternativa e “Made in Europe” per il settore dei pagamenti che permettesse di competere con “gli stranieri” di Visa e Mastercard.

“L’obiettivo è rafforzare l’Europa, rendendola più indipendente e robusta. Lo faremo collettivamente, mettendo a fattore comune le nostre risorse. E per quanto riguarda i sistemi di distribuzione, i prezzi saranno differenti da una banca all’altra, ma l’infrastruttura sarà paneuropea», ha detto Thierry Laborde, vice responsabile delle operazioni della francese Bnp Paribas, una delle banche che partecipano al progetto.

La Banca centrale europea l’anno scorso aveva detto che la dipendenza da soggetti non europei per due terzi dei pagamenti non per contanti poneva un rischio tale che il mercato dei pagamenti non sarebbe sarebbe stato adeguato a supportare il mercato unico europeo e l’euro.

La European Payments Initiative (Epi) mira a creare un nuovo standard per i mezzi di pagamento, offrendo una carta per i consumatori e i commercianti europei. L’iniziativa è supportata da sedici banche con sede in Francia, Germania, Italia e altri due paesi dell’eurozona. Il circuito coprirà tutti i tipi di transazione, incluse quelle nei negozi, online, il ritiro di soldi presso gli Atm, gli scambi di denaro peer-to-peer oltre agli schemi delle principali soluzioni di pagamento internazionali. Finora partecipano all’iniziativa, oltre all’italiana Unicredit, anche Bbva, Bnp Paribas, Commerzank, Deutsche Bank, Santander, Ing e Société Générale.

Nelle prossime settimane verrà costituita a Bruxelles una società interinale che si occuperà di fare da primo riferimento per l’aggregazione delle banche. “L’obiettivo dell’Epi – si legge in un comunicato – è di offrire una soluzione di pagamenti digitali che possa essere usata ovunque in Europa e che possa superare l’attuale frammentazione del Vecchio continente. Anche il coronavirus ha sottolineato il bisogno di una soluzione unificata per i pagamenti digitali europei”. Il riferimento del comunicato è al crollo nell’uso del contante durante il lockdown nei vari Paesi europei, e all’esplosione dei pagamenti contactless e online tramite carte di pagamento.

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