L'APPELLO

Paola Generali: “Ict in pole position, il Governo non dimentichi”

Il presidente di Assintel: le aziende della filiera in campo con soluzioni e donazioni per consentire alla sanità, ma anche a tutte le altre imprese, di gestire l’emergenza Coronavirus. Ci si augura che, quando si uscirà dalla crisi, l’esecutivo preveda sgravi e misure per consentire la trasformazione digitale del Paese

Pubblicato il 24 Mar 2020

Paola Generali

Presidente Assintel

ASSINTEL REPORT 2020 - Il Mercaro ITC e l'Evoluzione Digitale in Italia- Roma 24 Ottobre 2019

Stiamo vivendo un momento che oserei dire catastrofico, per l’Italia e per il mondo intero, e come ogni catastrofe bisogna adottare soluzioni forti e coraggiose per risolverla e risollevarsi.

In queste ultime settimane convulse, in cui la situazione è precipitata al punto da chiudere aziende e vita sociale, l’Ict ha dimostrato di essere una sorta di autostrada digitale, che sta garantendo al Paese di non fermarsi completamente. Non solo, l’emergenza ha paradossalmente accelerato il processo di Trasformazione Digitale dimostrando nei fatti che funziona: questo per noi sarà un “day zero”, da cui culturalmente sarà difficile tornare indietro una volta che tutto sarà finito. E quindi a noi imprese tecnologiche spetterà di portare a compimento questa trasformazione, guidando le varie parti del Paese a reinventarsi.

Il mondo tecnologico delle imprese è pronto già da tempo a farlo, ma il Governo? Ecco alcuni punti “essenziali” ed “imprescindibili” che bisogna attuare perché l’economia del nostro Paese possa sopravvivere e ripartire.

Sostegno alle aziende nelle aree più colpite dall’epidemia, in primis la Lombardia con esenzione totale dal pagamento di qualsiasi tassa per il 2020. Per le aziende delle regioni meno colpite slittamento di almeno 5 mesi del pagamento delle tasse e rimodulazione nei prossimi 5 anni in funzione del grado di depauperamento territoriale

Attenzione all’indebitamento eccessivo con le garanzie dell’Ue: per aziende e sistema economico diventerebbe un ulteriore boomerang, oltre al fatto che è diseconomico indebitarsi per pagare le tasse in un mercato fermo. I fondi che arriveranno dalla Ue dovranno essere destinati prima di tutto alla Sanità, in seconda istanza a finanziare quelle aziende che presenteranno progetti di filiera utili a sostenere e riprogettare il sistema Paese. E l’Ict può essere in prima linea.

Accelerare veramente la trasformazione digitale nella PA, sfruttando il cambiamento culturale e di abitudini che questo periodo di isolamento ha innescato. Ripensare completamente i sistemi di approvvigionamento della PA: Covid-19 sta cambiando tutti i paradigmi sui quali eravamo abituati a ragionare, nell’urgenza i meccanismi burocratici evidenziano tutta la loro limitatezza e vengono totalmente bypassati.

Attivazione di tavoli strategici settoriali in cui possiamo sedere anche noi rappresentanti del mondo Ict, per progettare le modalità con cui trasformare e far ripartire Turismo, Commercio, PA, Logistica, Servizi, Finance, Sanità.

Nel frattempo, noi aziende dell’Ict ci siamo attivate per dare un contributo solidaristico al Sistema sanitario, che in queste settimane sta richiedendo alle nostre imprese contributi di ogni tipo, non potendo passare dalle lungaggini amministrative di un sistema burocratico non adatto all’emergenza. E così i nostri soci, che ricordo sono soprattutto piccole e medie imprese, hanno già risposto alle call quotidiane diramate da Assintel, che arrivano da ospedali e reparti, con donazioni di pc, monitor, webcam, software per l’assegnazione deI posto letto, sistemi di telemedicina in cloud, addirittura nasi elettronici ed intelligenza artificiale per la diagnosi in tempo reale.

Noi facciamo la nostra parte, il Governo però ci sostenga!

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