SCENARI

Pc: fine dell’effetto pandemia, calano le vendite dopo il boom

Nel primo trimestre 2021 si era registrato il rialzo maggiore degli ultimi 20 anni, oggi i chromebook guidano la discesa ampliata dalle sanzioni alla Russia. Secondo le rilevazioni Idc e Gartner il segmento ha subito rispettivamente un calo del 5,1 e del 7,7%

Pubblicato il 12 Apr 2022

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E’ finito l’effetto pandemia nel settore dei computer. Secondo le ultime rilevazioni delle società di analisi Idc e Gartner, il mercato nel primo trimestre del 2022 ha registrato una netta flessione rispetto ad un anno fa: -5,1% per Idc, mentre Gartner indica un -7,7%. Gran parte di questo calo, per entrambe le agenzie, è dovuto ai chromebook, le cui spedizioni sono diminuite in tutti quei Paesi che ne avevano decretato il successo nei mesi scorsi, grazie all’acquisto da parte di scuole e istituti di formazione. I chromebook, portatili economici dotati di sistema operativo Google sono modelli usati per lo più in ambito scolastico, tanto da aver sorpassato nel 2020 i MacBook di Apple nel particolare scenario di utilizzo negli Stati Uniti.

Gli analisti concordano sul fatto che il mercato sta iniziando a stabilizzarsi dopo due anni di aumento delle spedizioni. Gartner cita anche la guerra in corso come un fattore che ha contribuito alla mancanza di crescita dell’ultimo trimestre, dato che molte aziende hanno smesso di spedire i loro dispositivi in Russia, a causa delle sanzioni economiche. Nel primo trimestre dello scorso anno, spinti dal boom di smartworking e dad, il segmento dei computer aveva fatto segnare un +15% in confronto ai dati del 2020, il rialzo maggiore degli ultimi 20 anni. 

Lenovo il marchio più venduto

Se Idc riporta un totale di 80,5 milioni di spedizioni di pc nell’ultimo trimestre del 2021, Gartner vede la cifra al ribasso, pari a 77,5 milioni, un calo del 7,7% rispetto al primo trimestre del 2021. Proprio Gartner afferma che, senza contare i chromebook, il mercato dei computer sarebbe aumentato del 3,3% anno su anno. Idc ha rilevato un rallentamento nell’acquisto di pc da parte degli istituti di istruzione, un mercato che utilizza oltre 40 milioni di chromebook per insegnanti e studenti.  Lenovo è ancora il marchio più venduto, seguito da Hp, Dell e Apple. Di questi, solo Dell e Apple hanno registrato una crescita nei numeri, seguiti da Asus.

Trimestre difficile dopo la forte crescita

“Dopo un aumento senza precedenti per i chromebook nel 2020 e all’inizio del 2021, guidato dalla domanda del mercato educativo statunitense, la crescita dei chromebook si è attenuata”, afferma Mikako Kitagawa , direttore della ricerca presso Gartner. “È stato un trimestre difficile per la crescita del mercato dei pc e dei chromebook, poiché  l’anno scorso il mercato dei pc ha registrato la crescita più alta degli ultimi decenni”.

Un mercato che riprenderà a crescere

“L’attenzione non dovrebbe essere concentrata sul calo anno su anno dei volumi di pc perché era prevedibile. L’attenzione dovrebbe essere concentrata sull’industria dei pc che riesce a spedire più di 80 milioni di pc in un momento in cui la logistica e la catena di approvvigionamento sono ancora un pasticcio, accompagnato da numerose sfide geopolitiche e legate alla pandemia”, aggiunge Ryan Reith, vicepresidente del gruppo con Worldwide mobile device trackers di Idc. “Abbiamo assistito a un rallentamento sia nel mercato dell’istruzione che in quello consumer, ma tutti gli indicatori mostrano che la domanda di pc commerciali rimane molto forte. Riteniamo inoltre che il mercato consumer riprenderà a crescere nel prossimo futuro. Il risultato del 1Q22 è stato il volume delle spedizioni di pc che erano vicini ai livelli record per il primo trimestre”.

“Anche se alcune parti del mercato rallentano a causa della saturazione della domanda e dell’aumento dei costi, vediamo ancora alcuni aspetti positivi in ​​un mercato che ha raggiunto un punto di svolta verso un ritmo di crescita più lento”, conclude Jay Chou, responsabile della ricerca Idc. “Oltre alla spesa commerciale per i pc, ci sono ancora mercati emergenti in cui la domanda era stata trascurata nei primi periodi della pandemia e anche la domanda dei consumatori finali ha resistito”.

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