IL DISCO VERDE

Pnrr e digitale, via libera Ue alle modifiche dell’Italia: “Piano ambizioso”

Sale dal 25,1% al 25,6% la percentuale di investimenti destinati all’innovazione. Per Transizione 5.0 sul piatto oltre 6 miliardi, credito di imposta più alto per i progetti industriali a basso impatto ambientale. La Commissione: “Migliorerà la competitività e la resilienza dell’economia tricolore”

Pubblicato il 24 Nov 2023

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Via libera della Ue al “nuovo” Pnrr italiano. La Commissione europea ha dato oggi una valutazione positiva alle modifiche del Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia, che comprende un capitolo RepwerEU. Il piano vale ora 194,4 miliardi di euro – 122,6 miliardi di euro di prestiti e 71,8 miliardi di euro di sovvenzioni – e prevede 66 riforme, sette in più rispetto al piano originale, e 150 investimenti.

La Ue: “Cresce l’ambizione digitale dell’Italia”

La Commissione evidenzia come nelle modifiche apportate dal governo cresca l’ambizione digitale dell’Italia, grazie a una serie di nuovi investimenti che favoriscono lo sviluppo di tecnologie avanzate, sostengono le start-up e investono in ricerca e sviluppo.

Il piano rivisto destina il 25,6% della sua dotazione totale al sostegno della transizione digitale del Paese (rispetto al 25,1% del piano originale). “Il piano modificato di ripresa e resilienza dell’Italia è ambizioso anche sul fronte della connettività migliora la digitalizzazione della pubblica amministrazione e delle imprese e promuove lo sviluppo delle competenze digitali e delle tecnologie – spiega la commissione – Il piano modificato mantiene la sua importante dimensione sociale. Si prevede che diverse misure del piano modificato dell’Italia contribuiranno a migliorare la competitività e la resilienza dell’economia italiana. Il piano comprende misure volte a rafforzare la resilienza del settore sanitario, ad aumentare l’efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro, a sostenere il sistema educativo e a ridurre le disparità regionali”.

Focus su Transizione 5.0

Il Piano mette a disposizione oltre 6 miliardi (inizialmente erano 4 quelli previsti): per la manifattura 5.0 “pura” sono 3,8 miliardi, 1,9 per l’autconsumo e 630 milioni per la formazione. I fondi saranno distribuiti un base a un sistema di soglie e scaglioni legati ai contributi ambientali dell’investimento. Saranno dunque previsti crediti di imposta più alti per i progetti a minore impatto ambientale.

Il capitolo RepowerEU

Il capitolo RepowerEU dell’Italia comprende cinque nuove riforme, cinque investimenti potenziati basati su misure esistenti e 12 nuovi investimenti per realizzare gli obiettivi del piano RepowerEU di rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi ben prima del 2030. Queste misure si concentrano sul rafforzamento delle reti di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, sicurezza energetica e accelerazione della produzione di energia rinnovabile. Sono inoltre coperte le misure volte a ridurre la domanda di energia, ad aumentare l’efficienza energetica, a creare e rafforzare le competenze necessarie per la transizione verde, nonché a promuovere il trasporto sostenibile.

Il Pnrr modificato comprende 145 misure nuove o riviste e copre le misure previste dal capitolo RepowerEU. Queste misure mirano a rafforzare le riforme chiave in settori quali la giustizia, gli appalti pubblici e il diritto della concorrenza. Una serie di investimenti nuovi o potenziati mirano a promuovere la competitivita’ e la resilienza dell’Italia, nonché a promuovere la transizione verde e digitale. Questi investimenti riguardano settori quali l’energia rinnovabile, le catene di approvvigionamento verdi e le ferrovie.

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