IL CASO

Pokémon Go diventa un lavoro: 15 euro l’ora per cacciare Pikachu&Co

Sul portale ProntoPro appassionati si offrono di catturare mostriciattoli e salire di livello per conto terzi. Decine di milioni i dollari già incassati dai creatori Nintendo e Niantic. Per Apple previsto un profitto di 3 miliardi di dollari nei prossimi 2 anni dagli acquisti nella app

Pubblicato il 23 Lug 2016

Andrea Frollà

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Fare della propria bravura su Pokémon Go un lavoro. Ad avere per primo quest’intuizione è stato Loris Pagano, 27enne della provincia di Ravenna impiegato in un fast food, che si è offerto di cacciare Pikachu&Co. per conto terzi. Bisognerà vedere se questa trovata si rivelerà fruttuosa economicamente o meno, ma intanto il giovane ha deciso di offrire i propri poké-servizi su ProntoPro, portale che fa incontrare domanda e offerta di lavoro.

Al ragazzo ravennate si sono subito aggiunti altri allenatori in cerca di guadagni. La nuova figura professionale, se così può essere definita, viene pagata per svolgere un lavoro indubbiamente insolito: giocare al posto di qualcuno. Con 30 euro si comprano i servizi di un allenatore che per due ore cattura nuovi Pokémon, sale di livello, cova le uova e conquista palestre nemiche per conto di chi non ha tempo di giocare, perché magari deve lavorare.

Se per alcuni ragazzi può essere un modo di arrotondare le entrate, Pokémon Go promette di far arricchire molte aziende, a cominciare dai suoi creatori, la giapponese Nintendo e la californiana Niantic, che con la app stanno incassando milioni di dollari al giorno. La sola Nintendo ha guadagnato nelle ultime due settimane più del 100% in Borsa. Stando agli analisti di Needham & Co, anche Apple avrà il suo profitto: 3 miliardi di dollari nell’arco di 1-2 anni, generati dalla percentuale che prende su ogni acquisto fatto dagli utenti all’interno dell’app.

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