Poste, Caio: “Lettere in declino, il futuro è nell’e-commerce”

L’amministratore delegato: “Siamo i primi nella consegna di pacchi Amazon. Mentre le lettere arrancano e il settore non è remunerativo”. Sull’arrivo di Diego Piacentini a Palazzo Chigi: “E’ un manager capace, farà benissimo”

Pubblicato il 12 Apr 2016

A.S.

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Poste italiane si lascia alle spalle l’era del semplice recapito della corrispondenza, e punta a sintonizzarsi sempre più con i trend “del futuro”. Così, oltre alla gestione del risparmio, ormai diventata un core business, anche nel campo delle consegne la tendenza è quella di privilegiare l’e-commerce rispetto alla semplice corrispondenza, e puntare sul digitale nel campo della pubblica amministrazione, come nel caso dell Spid, il sistema pubblico di identità digitale, per il quale Poste è uno dei tre identity provider. Di questi temi l’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, torna a parlare in un’intervista a La Repubblica: “L’e-commerce è il futuro – spiega – siamo i primi consegnatori di pacchi di Amazon. Mentre il servizio universale delle lettere perde terreno e non è più remunerativo. Continueremo a farlo, a giorni determinati e con certezza di puntualità, ma è un servizio declinante. E noi, con il contributo dello Stato sceso a 260 milioni dobbiamo stare sulle nostre gambe”.

Al settore dell’e-commerce Caio lega anche il sistema dei pagamenti digitali, in cui poste è presente e vuole essere sempre più protagonista: “Postepay ha due milioni di clienti, Bancoposta cresce – sottolinea l’Ad – E con l’identità digitale e la password unica si apre un orizzonte che permette di accedere a tutti i comparti della pubblica di amministrazione e di regolare atti e pendenze, semplificando la vita dei cittadini. In questo senso siamo anche diffusori di cultura digitale”.

Da ex mister agenda digitale Caio fa anche gli auguri di buon lavoro a Diego Piacentini, il manager in arrivo da Amazon che dall’estate contribuirà a delineare la politica del Governo sul digitale: “E’ un manager capace – dice l’Ad di Poste – farà benissimo”. Ma Caio mette anche in guardia chi si aspettasse rivoluzioni: “L’importante è capire che comunque non ci sono salvatori che raddrizzano le situazioni con la bacchetta magica – spiega – Bisogna puntare su poche cose ma fondamentali. E farle bene. Le premesse ci sono”.
Poi Caio torna sul ruolo di Poste nella digitalizzazione del Paese: “Internet è una delle nostre missioni – conclude – La banda larga non sarà disponibile per tutti, c’è il rischio che si creino delle esclusioni sociali tra chi ha l’accesso e chi non lo ha. I nostri uffici diventano quindi una rete fisica importante per la familiarizzazione con le novità, come quella di usare le app per evitare le code. E i nostri portalettere stanno acquisendo capacità e competenze per aiutare i clienti a rendere più semplici tutte le operazioni che li riguardano”.

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