La richiesta di prestiti personali è molto diffusa nel nostro Paese e il mercato del credito al consumo è in continua espansione. Lo confermano anche i recenti dati diffusi da Experian: i prestiti personali richiesti nel mese di settembre 2025 sono cresciuti del 13,2% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Sono risultati in notevole crescita i finanziamenti finalizzati (soprattutto quelli destinati all’acquisto di un’auto) e il BNPL (Buy Now, Pay Later).
Le proposte delle banche e delle società finanziarie sono variegate e si differenziano sotto numerosi aspetti: importo massimo concesso, durata, tasso di interesse applicato, finalità (i prestiti personali possono essere finalizzati e non finalizzati) e destinatari (la cessione del quinto può essere richiesta soltanto da dipendenti e pensionati).
Sempre più diffusi sono i prestiti personali online, che possono essere richiesti da PC, tablet o smartphone, in qualsiasi momento, senza doversi recare presso la sede fisica di un istituto di credito. La procedura online è piuttosto semplice: prima si calcola il prestito con un simulatore online e, una volta individuata la soluzione che fa al proprio caso, si procede con la richiesta vera e propria.
Indice degli argomenti
Prestiti personali: finalizzati e non finalizzati
Si possono distinguere due macrocategorie di prestiti: finalizzati e non finalizzati. I primi, noti anche come contratti di credito collegato, sono finanziamenti concessi per una finalità prevista esplicitamente dal contratto; il classico caso è il finanziamento auto. In questo caso il debitore non riceve direttamente la somma, ma sarà la finanziaria che pagherà la concessionaria, dopodiché il debito sarà rimborsato tramite addebiti sul conto bancario dell’acquirente.
I secondi, invece, possono essere richiesti per le esigenze più disparate che il richiedente non è tenuto a dichiarare. L’istituto erogherà la somma accreditandola sul conto corrente del cliente e questi rimborserà mensilmente quanto dovuto tramite rate comprensive di una quota capitale e di una quota di interessi e spese.
Quali sono i requisiti principali per richiedere un prestito?
I requisiti fondamentali, validi per tutte le proposte di prestito personale, sono due: essere maggiorenni e avere la residenza italiana (che non deve essere confusa con la cittadinanza italiana).
L’istituto di credito potrebbe avere stabilito altri requisiti, tra cui il poter dimostrare un reddito fisso o determinate entrate e anche una certa età massima. Riguardo a quest’ultimo punto, gli istituti di credito fanno di norma riferimento all’età che si raggiunge alla scadenza del prestito (per esempio, se l’età limite è 80 anni, non si può chiedere a 75 anni un prestito che dura 10 anni).
È comunque necessario precisare che ogni istituto ha regole proprie ed è quindi necessario leggere con attenzione i prospetti informativi.
Importo del prestito e capacità di rimborso
I prestiti personali sono soluzioni che consentono di realizzare piccoli o grandi progetti. Il cliente richiederà quindi la cifra che ritiene necessaria per raggiungere determinati obiettivi.
Si possono richiedere importi relativamente bassi oppure cifre in grado di finanziare progetti di una certa rilevanza. Per esempio, se si ha intenzione di rinnovare la propria cucina potrebbero essere sufficienti dai 5.000 ai 10.000 euro, mentre nel caso di una ristrutturazione edilizia importante, potrebbero essere necessarie cifre superiori ai 40.000 euro. A seconda della specifica
necessità, quindi, si dovranno analizzare le varie proposte sul mercato e valutare quella che si ritiene più adeguata e conveniente.
Un aspetto a cui si deve prestare particolare attenzione è l’importo della rata mensile, che non deve mai superare la propria capacità di rimborso: questo è importante per evitare disguidi e ritardi nei pagamenti. La puntualità nel saldare i propri debiti è fondamentale per evitare penalizzazioni del proprio merito creditizio, che è la misura dell’affidabilità creditizia di una persona, che viene misurata con il cosiddetto credit score: se questo è basso, l’istituto di credito potrebbe non concedere il finanziamento oppure praticare condizioni più penalizzanti.
La durata del prestito
La durata dei prestiti personali è molto flessibile. Tipicamente si parte da un minimo di 12 mesi e si arriva a un massimo di 10 anni. Tuttavia, possono esserci differenze tra un istituto e l’altro e molto dipende anche dall’importo massimo previsto dalla proposta.
La durata massima, tipicamente 10 anni, è un arco di tempo ragionevolmente lungo che dà la possibilità al richiedente di saldare il proprio debito con rate non eccessivamente onerose.
Il tasso di interesse
Un fattore importante relativo ai prestiti personali è ovviamente il tasso d’interesse applicato. Gli interessi, infatti, sono la voce di costo più rilevante di un prestito e il loro ammontare dipende da diversi fattori tra cui capitale richiesto, durata del finanziamento e tasso d’interesse.
Nel caso dei prestiti personali il tasso applicato è fisso. Quello variabile è in genere un’opzione riservata ai mutui, una forma di finanziamento a lungo termine, destinata solitamente all’acquisto di immobili.
Se il contratto di prestito prevede un tasso fisso, l’istituto di credito non potrà mai variarlo, a prescindere da quelle che sono le oscillazioni sul mercato dei tassi. Le rate di rimborso, quindi, saranno sempre costanti.
Prestiti personali: cosa sono il TAN e il TAEG
Parlando di prestiti personali è fondamentale accennare al TAN e al TAEG.
TAN è un acronimo che sta per Tasso Annuo Nominale. Questo parametro considera gli interessi applicati al prestito. È per questo che viene spesso definito come tasso “puro”. Esso dà la misura del peso che gli interessi hanno sul prestito.
Per quanto il TAN sia importante, il TAEG, ovvero il Tasso Annuo Effettivo Globale, è più significativo. Esso infatti non considera soltanto il peso degli interessi, ma anche quello delle altre spese legate al finanziamento. Di fatto, il TAEG indica il costo percentuale di un finanziamento ed è un parametro utile per mettere a confronto le diverse proposte di prestito.
Cos’è il piano di ammortamento di un prestito personale?
Tecnicamente parlando, il piano di estinzione di un prestito è detto piano d’ammortamento. Si tratta di un documento che riepiloga dettagliatamente tutte le rate del prestito. Nel caso dei prestiti a tasso fisso, il piano di ammortamento evidenzia rate mensili di uguale importo costituite da una quota relativa al capitale e da una quota relativa agli interessi e alle spese.
Man mano che le rate vengono saldate, la quota capitale aumenta, mentre la quota di interessi e spese decresce. Questo tipo di piano è noto come ammortamento alla francese. Esistono altre tipologie di ammortamento, ma sono meno comuni.



































































