Preto: “Rai strategica per insegnare il digitale”

Il commissario Agcom: “Sarà necessario che l’azienda torni a investire in prodotti culturali e che si differenzi dai competitor commerciali”. Sull’agenda digitale: “Servono leggi e risorse adeguate, ma anche idee chiare”

Pubblicato il 28 Ott 2014

“L’ultima risorsa della Rai risale al 2004. E’ tempo di cambiare. La prossima scadenza della concessione, prevista per il 2016, sta animando un importante dibattito pubblico su una configurazione più moderna della Rai nell’era digitale e di Internet”. Lo afferma il commissario Agcom Antonio Preto intervistato su Il Tempo da Massimiliano Lenzi.

Per la Rai sarà fondamentale, continua Preto, “recuperare agli occhi dei cittadini-utenti l’identità di pubblico servizio e marcare la diversità dai competitor commerciali. Il servizio pubblico, per il quale i cittadini pagano il canone, dovrebbe garantire qualità dell’offerta, varietà dei generi, contenuti e temi, capillarità e qualità della diffusione, innovazione dei contenuti, capacità di intercettare i nuovi bisogni del pubblico. C’è bisogno, in sostanza, che il servizio pubblico torni a investire in prodotti culturali. Il servizio pubblico deve farsi carico dell’alfabetizzazione digitale della popolazione e non solo di quella più anziana. Sappiamo sfruttare ancora poco le enormi potenzialità che ci offrono le nuove tecnologie, come le smart tv. Nei paesi dove il servizio pubblico raggiunge elevati standard di qualità, tutto il sistema ne beneficia e si innesta una ‘corsa’ al rialzo da parte delle emittenti commerciali. Il finanziamento del servizio pubblico è cruciale per il sistema: occorre trasparenza nella gestione del canone e un utilizzo corretto delle risorse pubblicitarie”.

Quanto al ruolo dell’informazione, secondo Preto “La televisione è leader anche nell’informazione. Quello che occorre, a mio avviso è estendere il principio della responsabilità editoriale anche a coloro che pur non essendo editori, di fatto svolgono un’attività del tutto analoga, come i motori di ricerca e gli aggregatori”.

Ma, al di là della Tv, l’Italia deve colmare il divario con gran parte dell’Ue nel campo dell’economia digitale: “Siamo in ritardo nella banda ultralarga e in generale nello sfruttare le potenzialità dell’Ict – continua Preto – Dobbiamo raggiungere gli obiettivi dell’agenda digitale europea. La rete di accesso italiana ha, però, un grande vantaggio: le centrali e gli armadi ripartilinea sono mediamente vicino alle case come in nessun altro Paese europeo e dunque, con tecnologie adeguate e a costi relativamente contenuti gli obiettivi sono raggiungibili nei tempi previsti. A condizione di crederci e di lavorare alacremente”.

Quanto alla situazione legislativa, Preto conclude: “Servono leggi e risorse adeguate ma anche idee chiare sul modello che si vuole seguire. Siamo in ritardo rispetto all’Europa: perseguire gli obiettivi imposti dall’Agenda digitale europea entro il 2020 è assolutamente prioritario, sfruttando al meglio il rame attraverso le innovazioni che la tecnologia può offrire. Bisogna dare il pane a tutti e non il caviale a pochi”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Social
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati