IL DIVIETO

Privacy, il Garante: no a biometria a scuola

L’Authority vieta l’utilizzo di soluzioni per la rilevazione delle impronte digitali di docenti e personale amministrativo: “Metodo sproporzionato rispetto allo scopo”

Pubblicato il 17 Set 2013

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No all’uso delle impronte digitali dei professori e del personale amministrativo tecnico e ausiliario (Ata) per rilevare la loro presenza a scuola. Lo ha stabilito il Garante per la privacy nel vietare a un istituto tecnico industriale e a due licei scientifici l’ulteriore trattamento dei dati biometrici dei lavoratori effettuato in violazione delle norme in materia di protezione dei dati personali.

Il Garante per la protezione dei dati personali, intervenuto a seguito di segnalazioni e notizie di stampa, ha detto no all’uso generalizzato delle impronte digitali perché eccedente e sproporzionato rispetto allo scopo perseguito dalle scuole di controllare le presenze sul posto di lavoro e contrario quindi ai principi di liceità, necessità e non eccedenza.

Da tempo l’Authority si occupa del tema relativo all’utilizzo delle impronte digitali nei più vari contesti, dal momento che l’utilizzo di soluzioni di biometria rischia di comportare una violazione della privacy dell’utente. Ma ovviamente ogni situazione viene valutata separatamente e non si può paragonare ad altre.

Per esempio a novembre dell’anno scorso il Garante aveva dato l’ok al fast boarding, la procedura di imbarco veloce sugli aerei basata sul riconoscimento dei passeggeri mediante l’utilizzo delle impronte digitali. All’epoca Alitalia aveva annunciato l’adozione del sistema “su base volontaria”, come alternativo ma non sostitutivo rispetto alla procedura di riconoscimento tramite documento di identità. Scopo: conciliare elevati standard di sicurezza con una gestione più rapida ed efficiente delle procedure di imbarco.

Tuttavia, a garanzia della privacy dell’utente, l’Authority aveva stabilito che il trattamento dei dati si sarebbe dovuto svolgere nel rispetto delle esigenze di riservatezza dei clienti. In particolare la rilevazione delle impronte avviene unicamente dietro consenso dei passeggeri. Inoltre sul supporto (smart card) le impronte vengono registrate tramite un codice criptato (template). E non è stata creata alcuna banca dati perché il codice criptato dei dati biometrici rimarrà solo sulla smart card e quindi nell’esclusiva disponibilità dei clienti.

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