TURISMO

Privacy: svolta per gli alberghi, la “schedina” si invia online

Via libera dell’Authority alla comunicazione via web alle questure delle informazioni sugli ospiti degli hotel. Per l’abilitazione servirà un certificato elettronico ad hoc

Pubblicato il 29 Nov 2012

L.M.

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La comunicazione alla questura dei dati delle persone che alloggiano negli alberghi potrebbe presto avvenire solo per via telematica. Il Garante della privacy ha infatti dato parere favorevole allo schema di decreto sulla comunicazione esclusivamente per via telematica alle autorità di pubblica sicurezza dell’arrivo di persone che alloggeranno in strutture ricettive. Il testo predisposto dal Ministero dell’interno, come suggerito dal Garante, sostituisce completamente la normativa precedente, evitando eventuali incertezze applicative tra gli operatori e consentendo un utilizzo sicuro delle nuove tecnologie per la trasmissione delle cosiddette “schedine d’albergo”.

Secondo il nuovo decreto, i gestori delle strutture ricettive dovranno provvedere a comunicare i dati delle persone alloggiate (generalità, estremi del documento di riconoscimento e numero dei giorni di permanenza) alle questure competenti entro 24 ore dal loro arrivo, tramite un apposito servizio attivato sul web dal Centro Elettronico Nazionale (Cen) della Polizia di Stato.

Per tutelare la riservatezza dei dati sono previste particolari procedure e misure di sicurezza sia per gli esercenti sia per gli operatori di polizia.

Gli alberghi e le altre strutture ricettive dovranno innanzitutto chiedere un apposito certificato elettronico per abilitarsi al servizio di trasmissione via web. Nel caso in cui, per motivi di natura tecnica, il servizio web risultasse non funzionante, gli operatori potranno comunque inviare i dati dei clienti tramite fax o posta elettronica certificata (Pec). I dati trasmessi dovranno essere cancellati subito dopo l’invio, mentre le ricevute di trasmissione dovranno essere conservate per cinque anni al fine di consentire eventuali controlli.

Una volta inviate, le informazioni saranno registrate presso una struttura informatica del Cen in aree di memoria logicamente separate in base all’ufficio territoriale competente, così da consentire un accesso selettivo al personale della Polizia di Stato espressamente autorizzato. Per 15 giorni i dati potranno essere consultati dai soli operatori incaricati per finalità di prevenzione, accertamento e repressione dei reati, nonché di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Trascorso questo periodo, i dati sulle persone alloggiate potranno essere consultati esclusivamente dagli ufficiali di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza della Polizia di Stato addetti ai servizi investigativi con profilo di accesso a livello nazionale. Dopo 5 anni dalla registrazione le schedine d’albergo dovranno essere definitivamente cancellate anche dal Cen.

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