GIUSTIZIA

Processo telematico, i Tar alla prova del digitale

Al via da oggi la sperimentazione in tutti i tribunali e al Consiglio di Stato. Durante i test farà fede il ricorso cartaceo, ma tra tre mesi solo quello elettronico. La messa a regime prevista per il 1° gennaio 2017

Pubblicato il 10 Ott 2016

F.Me

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Il processo telematico sbarca al Tar. Parte oggi la sperimentazione – durerà fino a fine novembre – per verificare la tenuta del sistema in vista della messa a regime il 1° gennaio 2017. I test riguarderanno tutti i Tar, il Consiglio di Stato e il Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia e si concentreranno sui ricorsi depositati da oggi e fino al 30 novembre. Per i vecchi ricorsi si continuerà con le modalità tradizionali.

Dal 1° gennaio, dunque, la svolta digitale: il processo sarà solo telematico, con una “coda” di adempimenti cartacei prevista per un solo anno fino al 1° gennaio 2018 dato che al fascicolo online si affiancherà il deposito della copia di cortesia, che, però, agli effetti del procedimento non avrà alcun peso.

In fase di sperimentazione il vincolo del ricorso al digitale è meno stringente. In un documento del 28 settembre scorso, firmato dal segretariato della giustizia amministrativa si parla di obbligo di invio digitale dei nuovi ricorsi, ma si precisa anche che solo il deposito cartaceo avrà validità giuridica e che l’invio elettronico degli atti non impedirà alla causa di andare avanti. E’ previsto che l’avvocato presenti prima il ricorso cartaceo ed entro due giorni faccia seguire l’atto telematico: solo quando anche quest’ultimo sarà stato inoltrato, al fascicolo verrà assegnato un numero di ruolo. Però nel caso l’avvocato non depositi il ricorso in formato elettronico, non ci sarà alcuna decadenza del ricorso né alcuna sanzione per il professionista. La causa sarà comunque trattata e il numero di ruolo verrà attribuito secondo le modalità ordinarie.

Nelle intenzioni della giustizia amministrativa – prospettiva recepita dal Dl 168 – il mese di dicembre dovrebbe servire a raccogliere le eventuali criticità emerse durante i test e ad aggiustare il tiro, così da tarare il sistema sulle reali esigenze sia degli avvocati sia di cancellerie e giudici.

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