L'EVENTO

Profumo (Leonardo): “Open innovation centrale per il business”

Inaugurato il laboratorio interattivo di matematica realizzato con il Museo della scienza e della tecnologia di Milano. Premio innovazione 2017: tra i vincitori una microtecnologia per la diagnosi dello stato delle opere d’arte e una soluzione predittiva per prevenire gli incendi

Pubblicato il 20 Nov 2017

Leonardo-InnovationAward

Ad aggiudicarsi il premio innovazione 2017 di Leonardo nella categoria Studenti/neolaureati è stato il progetto di Gionathan Desogus, dell’università di Cagliari, che ha studiato l’applicazione della tecnologia micro-Sors ai beni culturali: la Spatially Offset Raman Spectroscopy si dimostra utile per l’identificazione precoce di cause di danneggiamento di opere d’arte e in particolare per gli affreschi. Quanto ai dottorandi, il primo premio è andato a Giulia Savoja dell’Università mediterranea di Reggio Calabria per la sperimentazione di lamine in materiale composito rinforzato con fibre vegetali per il settore costruttivo, e il secondo a Iolanda Borzì e Antonino Galletta, dell’ateneo di Messina,  che hanno messo a punto una metodologia predittiva innovativa del Fire Weather Index (FWI) per la protezione del territorio da incendi boschivi tramite algoritmo di elaborazione integrata di dati da satellite e rilevamenti-drone site-specific in tempo reale.

Il Premio innovazione Leonardo, giunto con la premiazione di oggi alla sua tredicesima edizione, nasce per dare un riconoscimento alle idee e alla creatività di universitari e dipendenti di Leonardo, ma anche per promuovere il dibattito sulle attività Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). All’iniziativa hanno partecipato nel tempo oltre 9mila progetti, che hanno coinvolto 25mila dipendenti, e, dal 2015 anche il contributo degli studenti delle facoltà scientifiche degli atenei italiani. Per l’edizione di quest’anno i dipendenti di Leonardo hanno presentato 700 progetti, mentre la piattaforma dedicata al premio per i giovani ha registrato più di 7.800 contatti. Ai vincitori, che hanno presentato progetti di ricerca coerenti con il business di Leonardo, incentrati su image intelligence, tecnologie quantistiche per i sensori, tecnologie e soluzioni innovative per la tutela dei beni culturali, sono andati stage formativi e riconoscimenti economici.

“Sviluppare e promuovere la cultura dell’innovazione è fondamentale per un’azienda come Leonardo – afferma l’amministratore delegato Alessandro Profumo – che opera in settori in cui l’avanzamento tecnologico è imprescindibile. La condivisione della conoscenza, la costante attenzione ai clienti e la collaborazione con atenei e centri di ricerca sono fattori che contribuiscono a sviluppare capacità e competenze che produrranno innovazione sostenibile per il futuro. Al centro di questo processo ci sono le persone, siano esse dipendenti del Gruppo, con professionalità ed esperienza, o giovani universitari, con passione, creatività e il coraggio di abbracciare il valore dell’innovazione come idea vincente”.

Nel corso della cerimonia di premiazione si è svolta anche una tavola rotonda su “I numeri dell’Innovazione”, con la partecipazione di Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano, del matematico Alfio Quarteroni, di Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, e di Luciano Marcocci, Chief technology officer di Leonardo.

Con l’occasione, e con l’obiettivo di coinvolgere nel dibattito e nella promozione delle discipline scientifiche un pubblico più ampio, Leonardo ha inaugurato oggi in partnership con l’ente museale il laboratorio interattivo di Matematica all’interno del Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia di Milano, che nasce come luogo di sperimentazione e divulgazione della cultura scientifica con un focus sulla fluidodinamica e i modelli matematici applicati al volo.

L’iniziati va fa parte della strategia più Ampia di Leonardo sull’innovazione, che vede il gruppo investire, nel solo 2016, circa 1.4 i miliardi di euro in ricerca e sviluppo, pari all’11% dei ricavi aziendali, con 10mila dipendenti impegnati in queste attività, in un “modello improntato all’open innovation – si legge in una nota dell’azienda – per incentivare la condivisione di conoscenze e opportunità, nella consapevolezza che per fare innovazione siano fondamentali talenti, idee e soluzioni provenienti anche dall’esterno dell’azienda”.

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