RAPPORTI

Pubblicità, mercato in perdita senza Google e Facebook

I dati Nielsen di gennaio-febbraio 2017 segnalano un calo del 2,3% della raccolta pubblicitaria in Italia. Includendo però anche gli Ott il dato perderebbe il segno negativo. Domina la Tv: Mediaset al vertice, Rai unica in positivo

Pubblicato il 12 Apr 2017

An.F.

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Nei primi due mesi del 2017 il mercato degli investimenti pubblicitari ha chiuso in calo del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2016 a quota 929 milioni. Nel singolo mese di febbraio la raccolta perde il 2,8%. Aggiungendo però anche la stima sulla porzione di web attualmente non monitorata, appannaggio quasi esclusivo di Google e Facebook, il mercato avrebbe chiuso il mese di febbraio e il periodo consolidato in pari o in lievissimo aumento. Comunque non in negativo.

I dati diffusi da Nielsen, relativi alla raccolta pubblicitaria nel periodo gennaio-febbraio 2017, sono il segno di un mercato italiano in cui i giganti del web stanno muovendo passi importanti. La televisione è sempre la componente dominante (604 milioni, il 65% del totale). Dietro di lei ci sono quotidiani e periodici, in flessione rispettivamente del 9,7 e 6,4% e con un valore complessivo di circa 136 milioni, e Internet che perde il 2,9% rispetto a gennaio-febbraio 2016. Tuttavia, sottolineano gli esperti di Nielsen, includendo nel calcolo anche la stima sui ricavi pubblicitari di Google e Facebook, l’indice di tutto l’advertising web sarebbe risultato in aumento del 7,2% e, come accennato, avrebbe permesso all’intero mercato di chiudere senza il segno meno. Va precisato che una misura precisa del business pubblicitario degli Over-the-top non c’è, perché i giganti quotati in Borsa non forniscono i dati sui singoli Paesi. Comunque i numeri di Nielsen rappresentano un trend da seguire con attenzione.

Le televisioni stanno cercando di far fronte all’avanzata dei colossi online con dei piani specifici di sviluppo digitale, puntando sempre più sui canali Internet e soprattutto sul mobile. Guardando i dati della raccolta televisiva tradizionale pubblicati da Milano-Finanza, fra gennaio e febbraio 2017, si scopre che la Rai è l’unico dei grandi gruppi in crescita (137 milioni di ricavi, +2,3% anno su anno). Perdite leggere per Mediaset (-0.6%), che si conferma al primo posto con 334 milioni, e Discovery (-0,7%). Più marcate le flessioni di Sky (-3,8%) e La7 (-2,9%).

“In attesa che si consolidi il primo trimestre per valutare la tendenza del 2017 sarà importante vedere come lo scacchiere mondiale e quello europeo possano portare sviluppi a un settore, quello della comunicazione, così globalizzato sia dal punto di vista della domanda che dell’offerta – conclude Dal Sasso, Tam e Ais managing director di Nielsen -. Il periodo si confronta con febbraio 2016 che era stato uno dei mesi con la performance migliore dell’anno, se si esclude il mese di giugno con l’inizio degli Europei di calcio”.

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