Sviluppare le competenze sul quantum computing e coordinare le strutture di ricerca focalizzate sul potenziale di questa tecnologia: sono gli obiettivi di Capgemini con la creazione del nuovo Quantum Lab e di un team internazionale di esperti sulla tecnologia quantistica. La società di consulenza mette inoltre in campo una collaborazione con Ibm che mira ad aiutare i clienti a realizzare e massimizzare il proprio engagement nell’ambito del quantum computing: un’iniziativa che va ad affiancarsi a quelle già attive sulla Quantum Communication e sul Quantum Sensing.
Il Quantum Lab (Q-Lab) di Capgemini, si legge in una nota della società, può contare su esperti di tecnologia quantistica e su strutture altamente specializzate in Regno Unito, Portogallo e India: coordinerà i programmi di ricerca per sviluppare soluzioni rivolte alle Life Sciences, ai Financial Services, all’Automotive e all’Aerospace, e guiderà i primi esperimenti con i clienti facilitando lo sviluppo di competenze e capacità in-house. Tutto questo contando sull’esperienza dei team specializzati interni a Capgemini, che hanno già avuto modo di sviluppare abilità scientifiche e tecnologiche in campo quantistico grazie alla sperimentazione anticipata e all’incubazione con i clienti.
La società ha inoltre avviato una partnership con Ibm per diventare un Ibm Quantum Hub, mettendo quindi a disposizione dei propri clienti l’accesso ai sistemi di calcolo quantistico di Ibm, tra i quali il processore a 127 qbit “Eagle” e Qiskit, il kit open-source per lo sviluppo di software per le informazioni quantistiche di Ibm. Grazie a questa collaborazione Capgemini entra inoltre a far parte delle oltre 170 realtà che compongono l’Ibm Quantum Network. Grazie a questo accordo, prosegue il comunicato – Capgemini permetterà ai suoi clienti di accedere più facilmente alla tecnologia su licenza di Ibm e offrirà loro servizi professionali per l’implementazione end-to-end, con l’obiettivo di dimostrare, attraverso prototipi e proof of concept, il potenziale valore che può scaturire dall’utilizzo delle tecnologie quantistiche per affrontare problematiche di business finora irrisolvibili, implementando i casi d’uso del calcolo quantistico.
“La tecnologia quantistica cambierà radicalmente il modo in cui calcoliamo, elaboriamo e comunichiamo, aprendo la strada a nuovi settori e modelli di business – afferma Massimo Ippoliti, Chief technology & innovation officer di Capgemini in Italia – Il lancio del nostro Q-Lab dimostra in modo tangibile la nostra ambizione: offrire ai clienti le soluzioni più innovative e rivoluzionarie e investire tempestivamente sulle competenze, in modo da diventare il principale integratore di sistemi quantistici. La collaborazione con Ibm ci permetterà di esplorare il vasto potenziale del quantum computing, offrendo ai nostri clienti le migliori risorse e competenze disponibili sul mercato di oggi e di domani”.
“Lo sviluppo di un’industria quantistica richiederà una grande attenzione all’espansione dell’ecosistema del quantum computing in tutti i settori pubblici e privati, un compito che IBM non può svolgere da sola – aggiunge Jay Gambetta, Ibm Fellow e VP, Quantum Computing di Ibm – La collaborazione con Capgemini ci permette di offrire ai clienti un ventaglio ancora maggiore di competenze pratiche per sviluppare proof of concept ed esplorare il potenziale del calcolo quantistico in molteplici settori e discipline”.