LA QUERELA

Caso Infratel-Assoprovider, Bortolotto si difende: “Ritardi Tlc evidenziati pubblicamente”

Dopo la decisione, da parte della società del Mise, di sporgere querela a seguito delle accuse sui “favoritismi” a Tim, il Presidente dell’associazione torna sulla vicenda con una nota: “Abbiamo evidenziato né più né meno ciò che da diversi anni viene dichiarato da esponenti politici”

Pubblicato il 27 Dic 2018

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“Rimaniamo sorpresi dall’annuncio, a mezzo stampa, di una azione giudiziale che sarebbe stata deliberata dal cda di Infratel nei confronti di Assoprovider – dice Bortolotto – e dunque contro i 200 piccoli operatori impegnati nell’eliminazione del digital divide e verso il suo presidente”. Così Dino Bortolotto sulla querela sporta da Infratel per danno di immagine a seguito delle dichiarazioni dello stesso presidente di Assoprovider  secondo cui la società del Mise farebbe “solo gli interessi di Telecom Italia”.

Il presidente di Assoprovider spiega di aver evidenziato “né più né meno ciò che da diversi anni esponenti politici in dichiarazioni pubbliche, trasmissioni televisive ed articoli di stampa, hanno rilevato ovvero che i ritardi nelle Tlc hanno agevolato quello che fino a pochi anni fa era l’operatore dominante in una posizione di monopolio di fatto”.

Secondo Bortolotto l’impianto normativo finora predisposto dalla politica a supporto degli interventi pubblici attuati “ha permesso in primo luogo a Telecom Italia di approfittare dello status quo e di essere di fatto il maggiore beneficiario degli stessi”.

“Assoprovider ovviamente non intendeva attribuire alcun fatto specifico a chicchessia – sottolinea il presidente – ma solo rilevare come le politiche pubbliche in materia di Tlc in passato siano state sostanzialmente fallaci e la notizia che in 138 comuni vi erano infrastrutture realizzate con il contributo pubblico e che giacevano inutilizzate non poteva non scatenare tutta la nostra frustrazione per essere stati totalmente inascoltati“.

“Spiace constatare come una società pubblica che dovrebbe operare a beneficio del mercato decida di perseguire il presidente di un’associazione che dovrebbe trarre beneficio dalle politiche pubbliche rivolte alle piccole e medie imprese – conclude la nota – L’associazione, qualora chiamata in giudizio si difenderà, proteggendo in tal modo anche le piccole e medie imprese del settore di fronte all’ente pubblico, apportando al giudizio le giuste fonti di convincimento su quanto affermato”.

Il cda di Infratel ha deciso di sporgere querela nel cda giudicando “altamente lesive” dell’indipendenza e dell’onorabilità di Infratel Italia Spa” le dichirazioni di Bortolotto. La società “ha sempre agito con la massima imparzialità e trasparenza garantendo le  stesse opportunità e gli stessi diritti a tutti gli operatori (ad oggi 42), che utilizzano le infrastrutture pubbliche realizzate da Infratel nelle aree a fallimento di mercato”.

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