I DATI 2016

Rai, il canone in bolletta vale 5,5 milioni di abbonati in più

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi in audizione alla Camera: “Il notevole recupero di gettito ha consentito la riduzione dell’importo da 113,5 a 90 euro quest’anno”. Il segretario PD Matteo Renzi: “Ma tassa ancora esosa. Abbiamo in mente altre iniziative”

Pubblicato il 10 Mag 2017

A.S.

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La riscossione del canone Rai attraverso la bolletta elettrica ha comportato, grazie alla riduzione dell’evasione, un aumento degli abbonati: 5,5 milioni in più rispetto all’anno precedente quelli registrati nel 2016. Lo ha detto durante un’audizione alla Camera Rossella Orlandi, direttore dell’Agenza delle entrate: “Dai primi risultati disponibili – spiega – è comunque evidente come nel 2016 ci sia stato un notevole recupero di gettito, da 16,5 milioni di abbonati nel 2015 si è passati a circa 22 milioni di soggetti addebitati nel 2016, che ha già consentito, tra l’altro, una significativa riduzione dell’importo del canone annuo per i cittadini, passato da 113,5 euro nel 2015 a 100 euro nel 2016 e a 90 euro nel 2017″.

L’importo complessivamente versato a titolo di canone tv 2016 ammonta quindi a circa 2.141 milioni di euro – sottolinea – Dai flussi di rendicontazione trasmessi dalle imprese elettriche risulta addebitato nel 2016 un importo pari a circa 2.268 milioni di euro, di cui risulta riscossa, entro il 31 dicembre 2016, una somma pari a circa 2.143 milioni di euro. Emerge, quindi, che solo il 5% dell’importo complessivamente addebitato non è stato pagato dai cittadini entro il 31 dicembre 2016, percentuale sostanzialmente in linea con il tasso di morosità per i consumi di energia elettrica e fermo restando che parte di tali somme non pagate potranno ancora essere riscosse nel 2017 a seguito delle attività di sollecito”. Sempre per l’anno 2016, risulta riversato dalle imprese elettriche, “al netto delle compensazioni esercitate per rimborsi ai cittadini e per riversamenti in eccesso, un totale di 2.123 milioni di euro di competenza dello stesso 2016, comprensivi anche della quota relativa alla tassa di concessione governativa. Vanno, poi, considerati anche 18 milioni di euro versati direttamente, mediante modello F24, dai contribuenti che non disponevano di un’utenza elettrica di tipo domestico residenziale”.

L’agenzia delle entrate ha anche fornito i dati sulle dichiarazioni di non possesso di un apparecchio tv, che nel 2016 sono state quasi 550mila. “In merito al numero di richieste di esenzione dal pagamento del tributo, per l’anno 2016 sono state accolte circa 547 mila dichiarazioni sostitutive di non detenzione dell’apparecchio televisivo – puntualizza Orlandi – nonché circa 566mila dichiarazioni di presenza di altra utenza elettrica per l’addebito”.

A stretto giro su Facebook il commento di Matteo Renzi, oggi segretario del Pd, che aveva introdotto la misura quando era presidente del Consiglio: “Pagare meno, pagare tutti: si può fare – scrive l’ex premier sul social network – Noi lo abbiamo fatto. Lo dimostra – in piccolo – la vicenda del canone Rai. Costava 113euro. Ma molti facevano i furbi. Il Governo dei mille giorni ha messo una regola semplice: ha costretto tutti a pagare. Ma abbiamo abbassato il costo da 113 a 100 euro e adesso 90 euro. Più del 20% di riduzione – prosegue Renzi – Lotta all’evasione per abbassare le tasse agli onesti, insomma. Oggi sono arrivati i dati ufficiali: prima pagavano 16 milioni di persone, adesso pagano 22 milioni di persone. Non è fantastico? Se paghiamo tutti, paghiamo meno. Intendiamoci: ho in mente altre iniziative sul canone che continua a essere tassa esosa. Ma il concetto che vale per il canone vale per tutto. Se combattiamo l’evasione abbiamo i soldi per fare scelte coraggiose”.

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