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Realtà aumentata, non solo game. La sfida è sul mondo del lavoro

Glass e caschi “intelligenti” iniziano ad essere utilizzati in vari settori. Aprilia Racing e Ikea pionieri. Ecco come cambieranno le attività

Pubblicato il 21 Set 2017

Giampiero Rossi

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Dopo l’appoggio da parte di Apple con i nuovi iPhone, presentati a inizio settembre, la realtà aumentata o AR (Augmented Reality) è diventata una tendenza su cui molti big stanno scommettendo, soprattutto tra gli sviluppatori.

Infatti, grazie all’arrivo del iOS 11 che utilizza la tecnologia per la realtà aumentata ARKit, sono molto cresciute le applicazioni che ci faranno vivere esperienze AR, quasi in maniera quotidiana.

A parte i giochi, come, per esempio, The Machines visto anche al keynote della Apple, tra le novità che ci aiuteranno nella vita quotidiana bisogna annoverare la nuova App IKEA Place, (per ora disponibile solo in USA) che permette di inserire un modello 3D scegliendolo dall’intero catalogo IKEA, da cui si potrà selezionare un mobile, un divano o altro e porlo virtualmente dentro la propria casa, per vedere quale effetto visivo possa avere, il tutto chiaramente prima di comprarlo.

All’interno della casa è possibile anche ruotare o spostare i prodotti per capire dove si possono trovare meglio.

Oltre alle applicazioni create per il consumer, la realtà aumentata non solo può influenzare il nostro divertimento quotidiano, ma può entrare anche nel lavoro vero e proprio.

Basti pensare all’applicazione software ordinata da Aprilia Racing che, grazie all’utilizzo del casco Daqri Smart Helmet, rende possibile visualizzare contenuti olografici per aiutare i tecnici mentre stanno preparando le moto da gara.

I tecnici, quindi, possono così velocizzare le loro attività e ridurre drasticamente il rischio di un errore umano.

Visto che la realtà aumentata fa già parte del quotidiano alcuni stanno già vedendo come andare oltre; a tal proposito è da segnalare il brevetto che Facebook ha presentato all’USPTO (United States Patent and Trademark Office) attraverso la sua controllata Oculus, leader della realtà virtuale.

Il brevetto, in pratica, riguarda un paio di occhiali per la realtà aumentata che ricordano molto quello che un tempo erano i Google Glass e che potranno sfruttare appieno la realtà aumentata del futuro.

Questi smart glass saranno un paio di occhiali capaci di proiettare le immagini davanti agli occhi in maniera diversa rispetto ai normali schermi e saranno dotati di una tecnologia innovativa, conosciuta con il nome di waveguide.

Comunque, ormai, vedendo come la realtà aumentata si vuole insinuare sia nel quotidiano attraverso i giochi o applicazioni utili, sia anche nel mondo del lavoro, (dando supporto ad ambienti di lavoro che possono avere uno sprint da questa tecnologia) e soprattutto vedendo come i big (essendo ormai i tempi maturi) vogliano spostare il nostro modo di comunicazione e di fruizione della realtà dallo smartphone a futuri smart glass, sembrerebbe proprio che la corsa ci porterà verso una nuova realtà.

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