LA NOMINA

Renato Ravanelli alla guida di F2i, sul tavolo il dossier Metroweb-Telecom

L’ex direttore generale di A2A nominato Ad al posto di Vito Gamberale. Giuliano Asperti resta presidente. Tra i temi caldi quello della cessione della quota della società milanese della fibra

Pubblicato il 22 Ott 2014

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Renato Ravanelli è il nuovo amministratore delegato di F2i. Il cda del principale fondo infrastrutturale italiano, riunitosi ieri, oltre a cooptare e nominare l’ex capo azienda di A2A, ha anche approvato l’accordo raggiunto con il precedente Ad, Vito Gamberale, per la sua uscita, e l’istituzione della figura del direttore generale, carica che verrà ricoperta da Carlo Michelini. Quest’ultimo, già chief investment officer, continuerà a mantenere la responsabilità dell’area investimenti, oltre a eventuali e ulteriori ambiti di competenza che verranno definiti in futuro. Ravanelli, invece, in quanto Ad, avrà principalmente deleghe sulle strategie, sulla messa a punto del piano industriale, sull’implementazione delle decisioni del cda e sull’individuazione di opportunità di investimento e disinvestimento. Giuliano Asperti resterà invece presidente. La nomina di Ravanelli arriva dopo un lungo percorso che, dopo diversi mesi, vede fmalmente sbloccarsi la nuova governance.

I dossier ai quali il nuovo Ad dovrà mettersi subito al lavoro non mancano. A partire dal 53,8% di Metroweb Italia, quota che di recente ha riscontrato il forte interesse di Telecom Italia, e dall’alleanza sulle rinnovabili con Edison, che potrebbe diventare polo aggregante in Italia. Tutte materie conosciute a fondo da Ravanelli, che in passato è stato direttore finanziario e presidente di Foro Buonaparte così come dg di A2A per sei anni, e ha chiuso operazione di livello nazionale (come la fusione Asm Brescia-Aem Milano) e internazionale (per esempio il riassetto Edison con Edf o la joint venture sul gas con Gazprom).

Altri temi caldi sul tavolo del neo amministratore delegato saranno anche le imminenti gare sulle reti gas in Italia, dove F2i è il secondo operatore, la possibile partnership nel segmento ambientale con Iren (in cantiere da oltre un anno) e le possibili aggregazioni nel settore delle multiutility, in cui il fondo potrebbe giocare un ruolo propulsivo. Infine, c’è il tema degli aeroporti (con il nodo di Malpensa e il delicato rapporto con il Comune di Milano nella govemance di Sea), di cui attualmente il fondo sta vendendo il 49%.

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