Renzi: “Bandi PA, è tempo di social: 100 milioni di risparmio”

Soppressione di avvisi sui giornali cartacei, il premier durante #matteorisponde su Twitter: “Siamo nell’era dell’innovazione: con Facebook & Co. non c’è più bisogno per la PA di comprare spazi”

Pubblicato il 23 Apr 2014

È giusto pubblicare solo online i bandi di gara per la PA perché “siamo nell’era dell’innovazione e della digitalizzazione” e si tratta di “100 milioni di euro l’anno di risparmi”. Così ha tagliato corto il presidente del Consiglio Matteo Renzi durante il #matteorisponde di oggi su Twitter, in risposta a un utente che gli chiedeva conto della norma contenuta nel decreto legge varato il 18 aprile dal Consiglio dei ministri. Questa norma prevede la soppressione della pubblicità di bandi e avvisi su quotidiani a livello nazionale e locale e la loro pubblicazione soltanto su Gazzetta ufficiale, sul sito web dell’ente appaltante e sul sito del Ministero delle infrastrutture.

Ne sono scaturite polemiche e oggi un utente di Twitter è tornato sull’argomento chiedendo a Renzi: “È giusto togliere ai giornali i ricavi dagli annunci degli enti pubblici? Non acuirà la crisi della carta stampata?”. Ma il premier va per la sua strada: “Nella spending review abbiamo scelto di tagliare diversi investimenti del settore pubblico, uno tra questi è l’obbligo di pubblicare i bandi di gara sui giornali. Noi pensiamo – ha scritto nella piattaforma dei 140 caratteri – che ora sia il momento di Twitter, di Facebook e dei social quindi che non ci sia bisogno di obbligare a comprare spazi”.

Dopo l’annuncio della norma, alcuni commentatori avevano espresso il loro dissenso. “Togliere ai giornali l’annuncio di gare e aste significa condannarli a morte certa e immediata” aveva scritto Giuseppe De Tomaso, direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno in un editoriale intitolato “Presidente ci ripensi, con la stampa muore la libertà”. Anche La Sicilia si era schierata contro il provvedimento titolando “Renzi uccide i giornali”. E Giorgio Santilli sul Sole 24 Ore aveva osservato che “tutti i tentativi fatti finora da parte della PA di sistematizzare un bollettino elettronico degli appalti sono miseramente naufragati per l’incapacità della pubblica amministrazione di organizzarlo garantendo performance accettabili”. Ma oggi, comunicando attraverso un medium online, Renzi ha ribadito la sua posizione.

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