ITALIAN DIGITAL DAY

Renzi: “L’Italia saprà cogliere l’occasione della rivoluzione digitale”

Il presidente del Consiglio: abbiamo obbiettivi ambiziosi. “Due anni per realizzarli”. “Avere la banda larga è la madre di tutte le battaglie”

Pubblicato il 21 Nov 2015

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“Avere la banda larga è la madre di tutte le battaglie”: lo ha detto intervenendo al Digital Day di Venaria Reale – l’evento organizzato dal Digital Champion italiano Riccardo Luna – il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a conferma dell’impegno e della determinazione del governo perché l’Italia possa dotarsi di una infrastruttura di telecomunicazioni all’altezza della sfida imposta dalla società digitale e dei servizi che sulla banda larga passeranno.

Il digitale è “la più grande occasione che l’Italia ha per essere se stessa. Dobbiamo evitare che il digitale sia soltanto un divertissement, una cosa per addetti ai lavori, per secchioni”. Esso, al contrario, è una grande occasione per “rendere l’Italia un Paese più semplice e più giusto. È stata troppo complicata in questi anni. Il digitale la semplificherà”.

Renzi ha voluto cogliere l’occasione dell’appuntamento di Venaria, primo anniversario della costituzione della rete dei Digital Champions, per fissare un’altra data nel calendario: fra due anni, sempre a Venaria Reale, per fare il punto sulle cose realizzate e su quelle che non si è riusciti a fare. Il punto, insomma, per fare il punto realizzativo di un ambizioso progetto di rinnovamento presentato proprio a Venaria da Paolo Barberis, consigliere per l’innovazione di Renzi.

Secondo Renzi, in un mondo in cui grazie a Internet l’oceano delle informazioni disponibili si fa di giorno in giorno più vasto, “c’è la necessità di educare i giovani a mantenere viva la coscienza critica e a decifrare i dati che passano sulla Rete, altrimenti non si è capaci di educare. Se si hanno a disposizione tutti gli strumenti e non li si utilizza, allora sei l’analfabeta della società. Il futuro è dunque l’educazione”.

Alla scuola il premier affida il compito di creare non soltanto le competenze digitali del futuro ma anche la cultura del digitale: “È necessario educare i giovani a decriptare le informazioni e a mantenere viva la loro coscienza critica. Nel tempo dei big data, educare significa anche fornire la capacità di decifrare”.

Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, Renzi si è dato un obiettivo molto ambizioso: “Vogliamo arrivare alla fine di questo percorso con una PA in grado di proporre tutti i propri servizi ai cittadini in modo che siano fruibili anche in mobilità sul cellulare. In questo modo avremo reso più semplice il Paese”.

Ed anche più “giusto”, perché digitale significherà non solo maggiore efficienza e competitività del Paese, ma anche più trasparenza. Si pensi, ad esempio, cosa può significare per l’equità fiscale un fisco in cui tutto avvenga con procedure digitali. Praticamente, “l’evasione sarà ridotta a zero”: Anche per questo, sarà importante “mettere in comune tutte banche dati pubbliche”.

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