L'OPERAZIONE

Retelit, avanti tutta sullo scorporo

Il cda conferisce il ramo d’azienda che ha in pancia il cavo sottomarino AAE-1 da Retelit a Retelit Digital Services. Il 25 ottobre l’assemblea di Rds per il via libera definitivo alla cessione

Pubblicato il 18 Ott 2019

fibra-ottica

Retelit va avanti con lo scorporo. Il cad ha deliberato l’avanzamento del progetto di separazione delle attività del gruppo in due società interamente controllate, approvando il conferimento del ramo d’azienda di Retelit relativo al cavo sottomarino AAE-1 da Retelit a Retelit Digital Services (Rds), società interamente controllata da Retelit, e la conseguente proposta di aumento di capitale di Rds; è stato dato mandato al presidente del cda e all’amministratore delegato di esprimere voto favorevole nella relativa assemblea di Rds, da sottoporre poi all’assemblea convocata per il 25 ottobre.

Cosa prevede l’operazione

I due distinti soggetti giuridici derivanti dalla “divisione” della società saranno posseduti al 100% da Retelit. In particolare, una società (Rds) sarà dedicata esclusivamente alla gestione e valorizzazione dell’infrastruttura in fibra sia in Italia che all’estero, e l’altra società, di nuova costituzione (“NewCo”), sarà dedicata invece alla commercializzazione dei servizi a valore aggiunto per la clientela. L’operazione, subordinata, inter alia, al rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle banche finanziatrici del Gruppo – si legge nella nota della società – prevede il preliminare conferimento da Retelit a Rds – a sua volta soggetto al consenso di tutti i membri del Consorzio AAE-1 – delle attività relative al cavo AAE-1 e la successiva scissione di Rds con assegnazione alla NewCo del business relativo ai servizi.

Le due società – spiega Retelit in una nota – “deriveranno dalla riorganizzazione degli attuali asset, personale e contratti”.

Obiettivo dell’operazione è “dotare la società dei mezzi organizzativi e di brand capaci di accrescere da un lato la capacità commerciale della divisione dedicata ai servizi e dall’altro di gestire al meglio l’infrastruttura, una delle più complete e importanti per l’Italia”.

Le due attività – continua la nota – “hanno una forte interrelazione industriale e commerciale e, pertanto, rimangono strettamente legate dal controllo al 100% da parte della holding quotata Retelit S.p.A. Purtuttavia le due attività sono guidate da driver finanziari differenti e la loro separazione permetterebbe una gestione funzionale ai diversi obiettivi”. Per l’analisi di dettaglio è stimato un tempo di un paio di mesi “al termine dei quali sarà eventualmente deliberata l’effettiva implementazione”, conclude la nota.

Il via libera del governo

Nessuna minaccia per la sicurezza e il funzionamento delle reti e degli impianti. E nessun rischio di mancata continuità degli approvvigionamenti: queste le motivazioni alla base dell’ok, da parte della Presidenza del Consiglio, al progetto di separazione delle attività di Retelit, progetto che prevede la creazione di due società separate, una dedicata alla gestione dell’infrastruttura in fibra e una dedicata al ramo dei servizi a valore aggiunto. Il via libera è arrivato lo scorso giugno.

“Retelit Spa. (“Retelit”) rende noto che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto la chiusura del relativo procedimento aperto a seguito della comunicazione, effettuata da Retelit e dalla società interamente controllata Retelit Digital Services S.p.A. (precedentemente denominata e-via Spa.) (“Retelit Digital Services”), integrativa della relazione di ottemperanza alle condizioni e prescrizioni imposte con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 giugno 2018, e a valere, eventualmente, quale notifica ai sensi dell’art. 2 del decreto legge 15 marzo 2012, n. 21 – si legge su una nota emessa dall’azienda a seguito dell’ok – La Presidenza del Consiglio ha infatti rilevato che non sussistono elementi circa la minaccia di grave pregiudizio per la sicurezza e il funzionamento delle reti e degli impianti e la continuità degli approvvigionamenti”.

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