IL PROGETTO

Reti sottomarine, collaborazione strategica Leonardo-Fincantieri

L’iniziativa annunciata alla vigilia dell’imminente costituzione del Polo nazionale della Subacquea, il centro che andrà a rafforzare ricerca e innovazione nell’ambiente underwater. L’accordo punta allo sviluppo congiunto di una rete di piattaforme e sistemi di sorveglianza, controllo e protezione delle infrastrutture critiche. Intanto l’italiana W-Sense chiude un round di serie A da 9 milioni di euro

Pubblicato il 30 Ott 2023

Folgiero_Credendino_Cingolani

Si rafforza la collaborazione strategica tra Fincantieri e Leonardo in ambito reti subacquee: ultimo step è la firma di un Memorandum of Understanding (MoU) finalizzato a mettere a fattor comune le rispettive competenze e capacità nel settore. L’iniziativa nasce anche alla luce della imminente costituzione del Polo nazionale della Subacquea, il centro italiano che andrà a rafforzare ricerca e innovazione nell’ambiente underwater, per mettere quest’ultimo in sicurezza e favorire opportunità industriali ed economiche.

La firma è avvenuta tra gli amministratori delegati delle due società, Pierroberto Folgiero e Roberto Cingolani, alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Enrico Credendino. Nel dettaglio, l’accordo punta allo sviluppo congiunto di una rete di piattaforme e sistemi di sorveglianza, controllo e protezione di infrastrutture critiche e aree marittime subacquee, per rispondere alle esigenze indicate a livello nazionale e nell’ambito di iniziative europee. Le società, inoltre, mirano a preservare e sviluppare le rispettive capacità e competenze per offrire ai potenziali clienti sistemi allo stato dell’arte, prestazioni elevate e competitive.

Una lunga collaborazione con expertise specifiche

Fincantieri e Leonardo collaborano da anni in ambito navale, apportando le proprie competenze rispettivamente nella progettazione e costruzione di navi di superficie e unità subacquee da un lato, e, dall’altro lato, nel sistema di combattimento navale, quest’ultimo costituito da comando e controllo, sensori, comunicazioni sicure e collegamenti dati, effettori, sistema di navigazione integrato e capacità di Modeling e Simulation multi-dominio. Le due aziende hanno inoltre specifiche expertise nelle soluzioni a pilotaggio remoto e nella loro completa integrazione nelle unità navali.

Supporto a pmi e startup per l’innovazione tecnologica

Nell’ambito del nuovo MoU è prevista anche la valorizzazione della filiera italiana, attraverso il supporto di pmi e startup che saranno chiamate a contribuire allo sviluppo di tecnologie innovative per lo specifico ambiente. Nel perimetro della cooperazione rientrano anche la protezione di reti strategiche sottomarine, cavi, dorsali di comunicazione e infrastrutture offshore, sistemi di allerta da minacce sottomarine, nonché la messa in sicurezza delle attività di prospezione, sea-mining ed estrattive sul fondale del mare per l’accesso a risorse minerarie preziose.

Focus sull’innovazione del settore subacqueo

“La nostra collaborazione con Leonardo, già consolidata attraverso la joint venture Orizzonte Sistemi Navali, si rafforza ulteriormente con questo Memorandum of Understanding nel settore subacqueo – afferma Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri -. Quest’ultimo rappresenta un universo ricco di opportunità sul quale Fincantieri intende puntare con determinazione: dalla difesa delle infrastrutture critiche sottomarine all’impiego di droni. Il nostro obiettivo è continuare a innovare il settore con soluzioni all’avanguardia”.

“Le grandi profondità del mondo subacqueo rappresentano una nuova frontiera della sicurezza, da affrontare con lo sviluppo di una nuova generazione di tecnologie. L’approccio non può che essere multidisciplinare, attraverso la forte sinergia dell’industria nazionale, che può vantare competenze uniche, allo stato dell’arte e riconosciute anche a livello internazionale. L’obiettivo strategico è quello di garantire il controllo, la sorveglianza, la sicurezza e la prosperità dello spazio subacqueo”, aggiunge Roberto Cingolani, amministratore delegato e direttore generale di Leonardo.

Round da 9 milioni di euro per WSense

Intanto WSense, azienda blue tech nata come spinoff dell’Università Sapienza di Roma che abilita l’Internet delle Cose sottomarine (Internet of Underwater Things – IoUT) con i suoi sistemi “subsea wifi” – ha appena chiuso con successo un round di serie A da 9 milioni di euro guidato da Blue Ocean di Swen e a cui hanno aderito Cdp Venture Capital Sgr, RunwayFbu, Axon Partners Group, Katapult Ocean, CoreAngels Climate e Moonstone.

Le tecnologie brevettate WSense consentono comunicazioni wireless sottomarine affidabili, in tempo reale, sicure ed economiche. Ciò rende possibile la raccolta di dati subacquei su scala senza precedenti, rivoluzionando lo studio e la comprensione degli oceani e del pianeta. Consentirà inoltre il miglioramento dell’efficienza operativa e aprirà una serie di nuove possibilità, tra cui il monitoraggio delle infrastrutture critiche, la transizione energetica, il monitoraggio ambientale in tempo reale e l’acquacoltura sostenibile basata sui dati.

Soluzioni tecnologiche di comunicazione subacquea wireless

Fondata da Chiara Petrioli, professore ordinario di ingegneria informatica all’Università Sapienza, che oggi ricopre il ruolo di ad, l’azienda offre soluzioni che garantiscono l’interoperabilità delle reti wireless adattive tra sensori subacquei multi-vendor e veicoli autonomi. Con il completamento di questo round di raccolta – che insieme al precedente seed round di 4 milioni del 2022 porta a un finanziamento totale di oltre 13 milioni di euroWSense sarà in grado di potenziare la sua espansione internazionale e perseguire una rapida crescita, aumentando le vendite e i dispiegamenti delle sue soluzioni tecnologiche di comunicazione subacquea wireless, con l’Europa e il Medio Oriente come principali mercati di riferimento.

“Questo nuovo round, e soprattutto la fiducia dei nuovi investitori internazionali, ci permettono di rafforzare ulteriormente la nostra leadership tecnologica in un mercato sempre più competitivo in cui anche i grandi player stanno iniziando ad entrare – afferma Chiara Petrioli -. Grazie alla nostra abilità nell’implementare tecnologie prima impossibili nell’ambiente marino, insieme alla nostra capacità di sviluppare soluzioni all’avanguardia, credo che WSense sia ben posizionata per avere un impatto positivo sul nostro pianeta. Stiamo infatti sviluppando partnership che ci consolidano in aree emergenti come l’energia rinnovabile marina, la robotica autonoma sottomarina, la sicurezza e la sorveglianza delle infrastrutture”.

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