LA DIRETTIVA

Riforma delle Tlc, ok definitivo dai ministri Ue: norme in vigore dal 20 dicembre

Incentivi agli investimenti in fibra, più regole per gli Ott, potenziamento dei servizi di emergenza del 112, licenze ventennali per le frequenze e tutele per gli utenti degli smartphone: con l’ok del Consiglio dell’Ue si chiude l’iter legislativo della direttiva sulle comunicazioni elettroniche. Tetto alle tariffe di chiamate e sms da maggio 2019

Pubblicato il 04 Dic 2018

Patrizia Licata

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Ok definitivo dai ministri dell’Ue al Codice europeo per le comunicazioni elettroniche: la riforma ad ampio spettro delle telecomunicazioni, che intende stimolare l’innovazione e rafforzare la protezione dei consumatori nel segmento delle comunicazioni elettroniche, è stata adottata oggi dal Consiglio Trasporti, telecomunicazioni e energia dell’Ue. Le nuove norme saranno pubblicate sulla gazzetta ufficiale Ue il 17 dicembre e entrare in vigore il 20.

Le nuove regole per il mercato telecom promuovono il rapido roll-out del 5G e altre tecnologie di rete di nuova generazione in Europa, si legge in una nota ufficiale. I due pilastri della legislazione europea sulle Tlc – il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche e un rinnovato mandato per il Berec, l’organismo dei regolatori europei delle telecomunicazioni – includono anche un sistema per le chiamate di emergenza che aumenterà la sicurezza delle persone, limiti ai prezzi per le chiamate e i messaggi di testo all’interno dell’Ue e misure che stimolano gli investimenti nelle nuove reti ad altissima capacità. Il Codice copre aree come l’assegnazione delle frequenze, l’accesso degli operatori alle reti e la regolazione simmetrica per tutti i fornitori di rete in specifiche situazioni.

La riforma è una pietra miliare nelle politiche dell’Ue volte a garantire connettività fissa e mobile di qualità per tutti, considerata fattore chiave per un’economia competitiva e una società inclusiva, si legge nella nota del Consiglio.

Nel dettaglio, per il mercato telecom le nuove norme hanno l’intenzione di stimolare gli investimenti di rete continuando a tutelare la concorrenza e gli interessi degli utenti finali. Il Codice prevede incentivi per gli investimenti in fibra per gli operatori wholesale only e agevolazioni per il co-investimento nelle reti in fibra; ci sono nuove opportunità per i regolatori nazionali di accedere alle infrastrutture civili e ad elementi essenziali della rete e periodi più lunghi di market review per le decisioni regolatorie ex ante (cinque anni anziché tre) per offrire maggiori certezze agli operatori. Al tempo stesso, sarà possibile regolare due operatori di rete dominanti sullo stesso mercato e la Commissione Ue si riserva il diritto di fissare la stessa tariffa di terminazione voce per tutta l’Ue: per la prima volta viene stabilito un tetto di 19 centesimi al minuto per le chiamate e di 6 centesimi per un sms; queste tariffe saranno in vigore dal 15 maggio 2019.

Sul fronte delle frequenze si prevedono licenze d’uso ventennali. Quelle da usare per il 5G sono 700 MHz (rilascio previsto pergli operatori mobili entro il 2020-22), 3.5 GHz e 26 GHz (rilascio per fine 2020); ogni paese potrà fissare termini e condizioni per aste e licenze.

Sulla tutela dei consumatori, viene estesa agli Over the top parte della regolazione che oggi riguarda i servizi telecom. Il Codice delle comunicazion elettroniche individua infatti tre tipologie di servizi di comunicazione elettronica soggetti a regulation: servizi di accesso a Internet (gli Isp); servizi di comunicazione interpersonali (copre anche gli Ott); diffusione di segnali (come nei servizi Tv o M2M). Gli Ott dovranno fornire ai clienti informazioni sulla qualità del servizio offerto, proprio come una telco, e risarcimenti se il servizio erogato non corrisponde a quello garantito.

La normativa protegge meglio gli utenti di smartphone, compresi gli utenti di servizi basati sul web (Skype, WhatsApp, ecc.) e rafforza i requisiti di sicurezza, inclusa la crittografia. Introduce il diritto di conservare il proprio numero di telefono fino a un mese dalla rescissione del contratto e il diritto al rimborso del credito prepagato non utilizzato al momento della risoluzione del contratto, nonché un indennizzo in caso di ritardo o abuso nel passaggio a un altro operatore.

In caso di grave emergenza o catastrofe, i cittadini colpiti potranno essere avvisati tramite sms o applicazioni mobili col sistema chiamato del reverse 112 o 112 “al contrario”; gli Stati membri avranno 3 anni e mezzo di tempo per mettere in funzione il sistema dopo l’entrata in vigore della direttiva.

L’organismo che riunisce i regolatori telecom dell’Ue, il Berec, svolgerà un ruolo fondamentale nell’aiutare i paesi europei a implementare le reti ad altissima capacità e contribuirà all’applicazione fluida e omogenea su scala Ue delle misure previste dal Codice.

A metà novembre il Parlamento europeo aveva votato l’ok al pacchetto di riforma delle tlc avviata dalla Commissione europea nel 2015, mentre a giugno era stato raggiunto un accordo tra Parlamento, Commissione e Consiglio e a luglio la commissione Itre aveva dato il via libera.

Il Codice delle comunicazioni elettroniche è un elemento portante della Strategia per il mercato unico digitale (Digital single market) delineata dalla Commissione europea, necessario per l’economia digitale e precondizione per la competitività futura dell’Ue.

Dopo l’ok dei ministri dell’Ue, la pubblicazione del documento nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea è prevista per il 17 dicembre e l’entrata in vigore sarà dopo tre giorni. I paesi avranno due anni per adottare le disposizioni necessarie al recepimento della direttiva.

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