L'INTERVENTO

Ripartenza, Bankitalia: “In Italia devono aumentare le imprese innovative”

Il direttore generale Daniele Franco: reti di comunicazioni e competenze gli asset della ripresa. Ma bisognerà anche rendere più efficiente la PA. “Riavviare l’economia fondamentale nella seconda parte dell’anno e nel 2021”

Pubblicato il 11 Mag 2020

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È l’innovazione il pilastro della ripresa. Innovazione che si traduce in spinta a imprese di nuova generazione, maggiore efficienza della macchina pubblica e reti di comunicazioni al passo con la domanda. Questa secondo Daniele Franco, direttore generale di Bankitalia la via maestra per la ripartenza e la ripresa post-Covid19.

Intervenuto a un evento online organizzato dal Corriere della Sera, il Dg di Bankitalia ha acceso i riflettori su un cambio di marcia importante se davvero si vorrà vedere la luce in fondo al tunnel. “Le imprese sono soggetti che ci possono aiutare a uscire da crisi, ci servono imprese dinamiche che investano, innovino, assumano, adattino i loro prodotti al dopo Covid”, ha sottolineato evidenziando che “bisogna cercare di uscire al più presto da questa recessione, cercando di diventare un Paese più dinamico e più inclusivo soprattutto per i giovani. Servono molta coesione e lungimiranza”.

La sfida però non sarà semplice: “Molto dipenderà dalla possibilità di costruire attorno alle imprese un ambiente favorevole e attrattivo, con reti di comunicazioni, amministrazione efficienti, un sistema educativo che fornisca le competenze necessarie”, ha detto Franco. “E ovviamente sarà fondamentale il ruolo dell’impresa, di ciascuna impresa in tutti i settori”. Secondo il Dg di Bankitalia “bisogna ampliare il numero delle imprese innovative e sostenere il lavoro”.

Essenziale il credito: “Riavviare l’economia è fondamentale nella seconda parte del 2020 e 2021. È essenziale che il credito affluisca alle imprese e che vengano adottate misure di sostegno a fondo perduto e per rafforzare il capitale”, ha detto Franco ricordando che il Mef prevede una caduta del Pil dell’8% quest’anno, il Fondo monetario del 9%, “la maggiore flessione a livello mondiale” e la commissione Ue stima una flessione del 9,5%

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