LA RICERCA

Rivoluzione AI per il mondo del lavoro: ma il 59% delle imprese non è pronto

Manifatturiero, retail, sanitario: intelligenza artificiale e blockchain porteranno in questi settori cambiamenti sostanziali, fornendo un importante vantaggio competitivo agli early adopter. La ricerca del professor Carlo Bagnoli dell’Università Ca’ Foscari

Pubblicato il 20 Ago 2020

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Manifatturiero, retail e sanitario sono i tre settori che saranno più coinvolti dalla trasformazione del lavoro per mezzo dell’Intelligenza Artificiale. Ne è certo Carlo Bagnoli, professore ordinario di innovazione strategica e fondatore e ideatore del Strategy Innovation Forum dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha analizzato 183 report sull’argomento e ne ha riassunto i risultati nella ricerca “Gli impatti di IA e di Blockchain sui modelli di business”.

Nel 16% delle fonti si parla di un aumento dell’automazione nei processi di produzione del settore manifatturiero con l’obiettivo di ottimizzare le linee di produzione. Quello che viene definito “smart manufacturing”: l’autocorrezione dei processi e l’integrazione di macchinari dotati di nuove capacità cognitive e di apprendimento.

Subito dietro (15% delle fonti) c’è il retail: la marketing automation, per mezzo dei suggerimenti guidati dall’IA, e i servizi personalizzati su misura delle esigenze dei clienti sono al centro del mutamento di questo settore. Quello più travolto, però, sarà l’ambito sanitario (secondo il 13% delle fonti coinvolte) in considerazione della possibilità di monitorare lo stato di salute dei pazienti (sia negli ospedali sia da remoto) grazie a dispositivi indossabili, come gli smartwatch, in grado di rilevare i dati biometrici.

Più in generale, le nuove modalità di monitoraggio e di analisi dei dati dei clienti consentono, secondo l’11% delle fonti rilevate dalla ricerca di Bagnoli, di progettare con rinnovata precisione la domanda dei clienti e di concentrare le comunicazioni personalizzate sul target di riferimento. Impatti pervasivi derivanti dall’implementazione di soluzioni di Intelligenza Artificiale saranno registrati anche nelle risorse umane (dalla piena sostituzione degli operatori umani alla sinergia tra uomo e software) e nei processi interni, specialmente con l’obiettivo di ridurre gli sprechi e di migliorare i tempi operativi.

“Le aziende che per prime adotteranno tali tecnologie, integrandole nelle proprie strategie aziendali, creeranno un gap competitivo difficilmente colmabile dalle altre” sottolinea Bagnoli. “Secondo Gartner il 59% delle aziende non ha ancora formulato vere e proprie strategie di IA, ma ormai è chiaro che questa tecnologia produrrà i maggiori cambiamenti nel mondo del business con un contributo potenziale di 15 trilioni di dollari dell’economia mondiale 2030.”

I risultati della sua ricerca saranno presentati il 4 settembre presso il Campus Economico San Giobbe di Venezia.

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