LA VISION

Roberto Fico: “Blockchain leva per la democrazia partecipativa”

Il protocollo – secondo il presidente della Camera – “introduce a possibilità applicative che vanno oltre la sfera amministrativa e che riguardano le modalità stesse con cui si adottano le decisioni pubbliche”. Ma avverte: “L’uso delle tecnologie non è neutro, attenzione all’impatto sulle procedure democratiche”

Pubblicato il 22 Giu 2018

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La blockchain? Una svolta per la democrazia partecipativa. Roberto Fico, presidente della Camera, intervenendo al convegno “Intelligence Collettiva: la tecnologia Blockchain”, organizzato dal sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo (M5s), ha evidenziato il valore aggiunto della tecnologia per l’esercizio dei diritti.

“Il digitale, e in particolare il protocollo blockchain, ci introduce a possibilità applicative che vanno ben oltre la sola sfera amministrativa e che riguardano le modalità stesse con cui si adottano le decisioni pubbliche. Esse possono incidere in profondità sulle stesse forme della nostra democrazia”.

“Le tecnologie digitali – ha osservato il presidente della Camera – possono offrire un supporto decisivo per consentire il lancio di esperienze innovative di democrazia deliberativa centrate sulla partecipazione attiva e informata dei cittadini alle decisioni pubbliche. Basti pensare ai diversi strumenti sperimentati in varie forme e con diverse finalità tra i livelli di governo: ad esempio i ‘dibattiti pubblici’ per la costruzione di grandi opere promossi in diversi paesi europei. Ciò in linea con i principi enunciati dalla Convenzione di Aahrus, in particolare per quanto riguarda la partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche che abbiano un impatto sulla sfera ambientale”.

Fico ha ribadito il suo impegno, sin dal discorso di insediamento, a “realizzare davvero questa prospettiva” e ha ricordato le esperienze di altri Parlamenti come “la Camera dei Comuni britannica, che ha lanciato con grandissimo successo l’esperienza delle petizioni online e nuove forme di consultazione dei cittadini nell’ambito delle attività istruttorie delle Commissioni parlamentari. L’obiettivo finale va oltre la semplice partecipazione o il mero coinvolgimento, ma punta piuttosto nella direzione di impegnare pienamente le persone nella decisione pubblica”.

“Per raggiungere questo ambizioso obiettivo – ha ragionato Fico – l’uso delle tecnologie non è neutro. Le diverse opzioni possibili, anche alla luce di una innovazione che si sussegue a ritmo sempre più accelerato, vanno ponderate e discusse permettendo la più ampia partecipazione possibile, soprattutto quando si ipotizzano applicazioni che toccano il cuore stesso delle procedure democratiche, come l’espressione del voto e le operazioni elettorali. Guardando a questa prospettiva, ritengo molto utile splorare tutte le possibili implicazioni, anche sul piano dell’articolazione degli strumenti democratici, della nuova tecnologia blockchain”.

La tecnologia blockchain viene costantemente evocata da Davide Casaleggio quando si parla del voto online sulla piattaforma Rousseau usata da M5s per consultare gli iscritti. “Stiamo lavorando a nuovi progetti. Uno su tutti quello di applicare tecnologie di blockchain al voto: ciò consentirà una certificazione distribuita di tutte le votazioni online e un meccanismo di voto più solido”, aveva scritto in un commento sul Washington Post il figlio del co-fondatore dei 5 stelle lo scorso marzo.

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