L'INCONTRO

Sacco: “Digital economy, fine dell’era ancillare”

Il componente della task force di Caio: “Ma per la trasformazione serve un atto politico”. Il ministro De Girolamo: “In cantiere progetto con Google per l’agricoltura 2.0”. Il governatore della Regione Lazio Zingaretti: “Puntiamo a fare del nostro territorio la più grande area per innovazione e start up”

Pubblicato il 09 Ott 2013

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“Spesso il digitale è vissuto come un settore nuovo o come qualcosa che affianca e accompagna un altro settore, invece bisogna capire che è una vera e propria second economy: di fatto tra 10 anni tutti i settori tradizionali saranno profondamente trasformati dall’avvento del digitale, perciò l’Italia non deve resistere all’innovazione e deve capire che è un’opportunità per il Paese”. Lo ha detto Francesco Sacco, componente della cabina di Regia per l’Agenda digitale presso la presidenza del Consiglio, intervenendo all’evento “Google Big Tent” che si è tenuto presso il Tempio di Adriano con la partecipazione del presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt. “Le aziende che inizialmente hanno avuto successo e poi sono fallite – ha proseguito Sacco – hanno tutte una cosa in comune, ovvero di fronte ai cambiamenti sono tornate sui propri passi. Invece davanti a una riforma strutturale bisogna saper cambiare”. Ricordando infine le tre priorità della Cabina di regia (la realizzazione di un’anagrafe centrale digitalizzata, l’identità digitale e le fatture elettroniche) Sacco ha spiegato come queste innovazioni porteranno linfa nuova alle PA e, più in generale, al sistema Paese, ma ha avvertito: “Quando dobbiamo trasformare una società serve un atto politico”.

Innovazione nelle PA, ma anche in agricoltura. Ne è fautore il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, annunciando un progetto del suo dicastero con Google, di cui non svela ancora i dettagli ma che definisce “straordinario” perché “rappresenterà un momento di grande comunicazione dell’agroalimentare italiano nel mondo”. “Dobbiamo sviluppare un’agricoltura 2.0 – dice – e far capire ai nostri imprenditori agricoli quanto sia fondamentale collegare tradizione e innovazione”. Secondo la De Girolamo la Rete è importante perché “dà a tutti uguali possibilità di partenza e può aiutare a dare risposte alle generazioni dei più giovani”.

Anche la Regione Lazio è decisa a premere sull’acceleratore dell’innovazione. “Stiamo cercando di individuare uno spazio nel quale concentrare e costruire la più grande area italiana dell’innovazione e delle start up e fra poche settimane saremo pronti a presentare questo grande progetto. Ne ho parlato con il sindaco Marino che è entusiasta” ha annunciato il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti. Del presidente esecutivo di Google ha detto: “È molto positivo che un manager di questa portata e di una società così importante individui in Italia un potenziale utile per la crescita. Ora tocca a noi rimboccarsi le maniche ed essere coerenti”.

Tra gli interventi quello di Riccardo Monti, presidente dell’Ice (Istituto per il commercio estero): “Grazie al digitale le nicchie di mercato sono diventate globali: un prosciutto o una confezione di caffè può essere pubblicizzata e venduta in qualsiasi parte del mondo e ci sono esempi eccellenti in Italia di questo trend. Per l’export si può fare molto con le nuove tecnologie”.

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