San Marino, primi passi verso il Parco scientifico-tecnologico

Pubblicato il 18 Dic 2014

Il Ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi e il Segretario di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio Marco Arzilli hanno firmato questa mattina, presso il Ministero per lo Sviluppo Economico, un Protocollo d’Intesa per “l’implementazione di un sistema strutturato di rapporti volto allo sviluppo dell’innovazione, in particolare la realizzazione del Parco scientifico tecnologico San Marino-Italia a sostegno della competitività e dell’internazionalizzazione delle imprese”.

Con questa firma il Mise e la Segreteria Industria “si impegnano a consolidare il reciproco operato per intensificare le relazioni commerciali e favorire la cooperazione economica ed industriale fra i due Paesi, soprattutto nei settori innovativi ed ad alto contenuto tecnologico attraverso l’utilizzo delle rispettive risorse e potenzialità, nell’obiettivo di un reciproco interesse”.

Innovazione e internazionalizzazione sono due ambiti di immediata e concreta collaborazione tra il Titano e l’Italia, previsti dall’Accordo di collaborazione del 2009 e ricordati dal presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano nel corso della sua visita a San Marino. Dopo l’incontro del luglio scorso tra il Segretario Arzilli e il Ministro Guidi, si è giunti alla stesura del Protocollo che definisce obiettivi e metodologia di lavoro, introducendo la costituzione di un Comitato permanente di collaborazione. Una formula che supera quindi la componente politica, destinata a continui avvicendamenti, ma si affida a un tavolo tecnico permanente, cui si demanda la realizzazione di quanto previsto dal protocollo, in particolar modo – come previsto dall’articolo 3 – la realizzazione del Parco Scientifico e Tecnologico San Marino-Italia e le azioni volte alla internazionalizzazione delle imprese.

“Quella di oggi è una firma molto importante – ha commentato il Segretario Arzilli – che sancisce la volontà dei nostri due Paesi di lavorare insieme sulla strada dello sviluppo economico, dell’innovazione tecnologica e dell’internazionalizzazione, aiutandosi e supportandosi a vicenda. Una volontà sottolineata dalla scelta di creare il Comitato permanente di collaborazione, di affidare quindi ai tecnici e non alla politica la realizzazione degli obiettivi prefissati”.

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