IL PARERE

Sanità digitale, no del Garante Privacy alla nuova banca dati del Fascicolo elettronico

Secondo l’Autorità i due schemi di decreto che regolano la piattaforma “non sono coerenti con la normativa di settore e presentano numerosi profili di violazione della disciplina in materia di protezione dei dati personali”

Pubblicato il 08 Set 2022

pasquale stanzione

Parere negativo del Garante privacy al Ministero della salute e al Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale sullo schema di decreto che prevede la realizzazione della nuova banca dati denominata Ecosistema Dati Sanitari (Eds), prevista dalla riforma del Fascicolo sanitario elettronico (Fse). Il Garante ha chiesto anche di correggere un secondo schema di decreto, per favorire e migliorare l’implementazione a livello nazionale del Fascicolo sanitario elettronico.

Le motivazioni alla base del parere

“L’Autorità condivide la necessità di introdurre strumenti volti ad agevolare lo sviluppo di servizi sanitari digitali offerti ai cittadini, ma evidenzia come sia doveroso che, nella loro realizzazione, vengano rispettati i diritti fondamentali delle persone – si legge nel provvedimento – Una tale tutela non è stata pienamente ravvisata nei due schemi di decreto i quali non sono risultati coerenti con la normativa di settore, e presentano numerosi profili di violazione della disciplina in materia di protezione dei dati personali. Con i pareri attuali, il Garante ha quindi indicato al Ministero le misure da adottare per rendere i due testi conformi alla normativa nazionale e europea”.

L’Ecosistema Dati sanitari (Eds), previsto dalla riforma del Fascicolo sanitario elettronico con l’obiettivo di “garantire il coordinamento informatico e assicurare servizi omogenei sul territorio nazionale”, comporta di fatto la duplicazione di dati e documenti sanitari già presenti nel Fse e determina la costituzione della più grande banca dati sulla salute del nostro Paese. “Un tale database, raccoglierebbe a livello centralizzato, senza garanzie di anonimato per gli assistiti, dati e documenti sanitari relativi a tutte le prestazioni sanitarie erogate sul territorio nazionale”, precisa il Garante.

Inoltre, per come è attualmente previsto dallo schema di decreto, l’Eds si presenta come “una scatola vuota”, rinviando a successivi decreti la definizione di aspetti essenziali per la sua regolazione.

Considerata la delicatezza di una tale struttura, che realizza un trattamento sistematico su larga scala anche attraverso l’uso di algoritmi, il Garante ha quindi chiesto al Ministero di riformulare lo schema di decreto, indicando i contenuti e le modalità di alimentazione della banca dati;  i diritti riconosciuti alle persone, a partire dalla manifestazione di un consenso libero e informato all’uso dei dati; i servizi resi dall’Ecosistema; quali tra le diverse strutture interessate avranno la titolarità del trattamento.

 Lo scheme sul Fse

Per quanto riguarda lo schema sul Fse, il Garante ha sottolineato come esso presenti ancora criticità e carenze nonostante l’Autorità abbia, fin dal 2020, indicato le specifiche misure necessarie per superarle. Il Ministero dovrà dunque specificare, in particolare, quali informazioni personali devono entrare nel Fascicolo sanitario elettronico; chi vi può avere accesso in caso di emergenza; i diritti riconosciuti agli assistititi e le modalità per esprimere un consenso consapevole rispetto alle diverse finalità per le quali i dati vengono trattati.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Social
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati