IL PIANO

Scuola, 325 mln per la formazione degli insegnanti: priorità al digitale

A queste risorse si aggiungono gli 1,1 miliardi stanziati per la Carta del docente. Coinvolte nel piano circa 750mila persone. Il ministro Giannini: “Ci allineiamo agli standard internazionali”

Pubblicato il 03 Ott 2016

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Un piano nazionale con un investimento di 325 milioni di euro per la formazione in servizio degli insegnanti, che diventa obbligatoria e permanente come previsto dalla legge Buona Scuola. Lo ha presentato questa mattina al Miur il ministro dell’Istruzione, università e ricerca Stefania Giannini. Le principali novità del piano 2016-2019, evidenziate dal ministro, sono più risorse rispetto al passato, una maggiore qualità dei percorsi formativi e nove priorità nazionali di formazione individuate dal ministero da declinare all’interno di percorsi personalizzati per ciascun docente.

Ai 325 milioni si aggiungono gli 1,1 miliardi della Carta del docente, per un totale di 1,4 miliardi stanziati nel periodo 2016-2019 per l’aggiornamento e lo sviluppo professionale del corpo insegnante. Saranno coinvolti nel piano di formazione tutti i docenti di ruolo (circa 750mila) e sono previste azioni formative per tutto il personale scolastico.

Le nove priorità tematiche nazionali previste per la formazione sono, in particolare, lingue straniere; competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento; alternanza scuola-lavoro; autonomia didattica e organizzativa; valutazione e miglioramento; didattica per competenze e innovazione metodologica; integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale; inclusione e disabilità; coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile.

“Questo piano – ha spiegato Giannini – ci allinea ai migliori standard internazionali. Si tratta di un piano organico, subito attuabile, che mette al centro lo sviluppo della professionalità dei nostri insegnanti: senza docenti motivati non si può avere un insegnamento di qualità”.

La qualità dei percorsi sarà assicurata attraverso nuove procedure di accreditamento a livello nazionale dei soggetti erogatori che consentiranno anche di monitorare gli standard offerti. Sarà fatto un investimento specifico sulla ricerca in questo campo per favorire il finanziamento, la raccolta e la diffusione delle migliori startup formative. Le migliori pratiche formative, grazie alla collaborazione con l’Indire, saranno inoltre raccolte in una biblioteca digitale delle innovazioni.

Ogni docente avrà un proprio piano di formazione individuale che entrerà a far parte del portfolio digitale contenente la storia formativa e professionale dell’insegnante. I bisogni di formazione individuale confluiranno nel Piano di ciascuna scuola: la formazione diventa infatti uno dei cardini del miglioramento dell’offerta formativa. Fra i pilastri del Piano c’è la formazione sulle lingue, che coinvolgerà 130.000 insegnanti prevedendo l’innalzamento del livello di competenza linguistica e percorsi sulla metodologia CLIL.

Il Miur assume la regia nazionale della formazione: stabilisce le priorità, ripartisce le risorse, monitora i risultati delle attività, sviluppa accordi nazionali con partner della formazione. Le scuole, sulla base delle esigenze formative espresse dai singoli docenti attraverso i Piani individuali di formazione, progetteranno e organizzeranno anche in reti di scuole la formazione del personale. Ogni docente avrà un portfolio digitale che raccoglierà esperienze professionali, qualifiche, certificazioni, attività di ricerca e pubblicazioni, storia formativa. Le attività formative saranno incardinate nel Piano dell’Offerta e saranno perciò coerenti con il progetto didattico di ciascun istituto. La formazione potrà svolgersi in modo diversificato: con lezioni in presenza o a distanza, attraverso una documentata sperimentazione didattica, attraverso la progettazione.

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