L’Antitrust indaga su due società di software per le scuole, Argo e Axios, che avrebbero deciso di rendere difficile, fino a rimuoverla, l’interoperabilità tra i loro software gestionali e i registri elettronici dei concorrenti.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 9 aprile 2014, ha deciso di avviare un’istruttoria per verificare l’esistenza di una possibile intesa restrittiva della concorrenza tra le società Argo Software srl (Argo) e Axios Italia Service srl (Axios), attive nei mercati dei software gestionali per le scuole e degli applicativi innovativi per scuole (registro elettronico e comunicazioni scuola-famiglia in formato elettronico). Il provvedimento, si legge in una nota, è stato notificato oggi alle società nel corso di alcune ispezioni effettuate in collaborazione con il Gruppo Antitrust del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza.
L’istruttoria, specifica l’Antitrust, è stata avviata alla luce di una segnalazione ricevuta dalla Casa Editrice Roberto Spaggiari Spa in base alla quale Argo e Axios, a ridosso dell’introduzione obbligatoria nelle scuole del registro di classe e delle comunicazioni scuola-famiglia in formato elettronico (anno scolastico 2012-2013), avrebbero deciso di rendere difficile, fino a rimuoverla, l’interoperabilità tra i loro software gestionali e i registri elettronici dei concorrenti. Argo e Axios, in tempi diversi ma con modalità analoghe, avrebbero bloccato l’accesso ai database inclusi nei gestionali, contenenti i dati della scuola relativi agli alunni (e alle famiglie) e al personale (in particolare a quello docente), che risultano necessari per il funzionamento del registro elettronico.
Secondo la segnalante tali condotte avrebbero di fatto impedito agli istituti scolastici che adottano un software gestionale di Argo o Axios di utilizzare i dati, contenuti nei database alunni e personale, per il registro elettronico fornito da un operatore diverso.L’ostacolo all’interoperabilità generato dalle condotte di Argo e Axios, peraltro, potrebbe anche essere di ostacolo alla migrazione da un software gestionale ad un altro.
L’intesa ipotizzata potrebbe limitare in maniera sostanziale le possibilità di scelta degli istituti e condizionare la concorrenza dinamica nei mercati dei software per le scuole, ivi compresi quello per prodotti innovativi quali registro elettronico e comunicazioni scuola-famiglia in formato elettronico, producendo effetti distorsivi sul processo di digitalizzazione delle scuole, con danno non solo dei fruitori dei servizi scolastici, e cioè gli alunni e le loro famiglie, ma dell’intera collettività. Il procedimento dovrà concludersi entro il 30 aprile 2015.
Dopo la diffusione della notizia da parte dell’Antitrust, Axios è intervenuta per esprimere le sue ragioni. “Axios Italia Service s.r.l. – si legge in una nota – ritiene assolutamente infondate le contestazioni tutte formulate nel provvedimento dell’Agcm che si sostanzia, per ora, in un atto dovuto, in quanto si limita a notificare l’avvio dell’istruttoria per verificare se esistano o meno i presupposti delle ipotizzate intese restrittive della concorrenza nel mercato del settore, e confida serenamente nella positiva conclusione del procedimento, riservandosi, all’esito, ogni e più ampio margine di azione nei confronti dei concorrenti che hanno pretestuosamente dato impulso allo stesso”.
Anche Argo è intervenuta con un comunicato, sostenendo che il procedimento istruttorio avviato dall’Authority dimostrerà “senza riserva alcuna, la professionalità, la correttezza e il rispetto dell’azienda nei confronti di tutti i concorrenti, nessuno escluso. Stessa professionalità e correttezza – si legge nella nota – Argo ha sempre dimostrato verso le migliaia di scuole clienti e i loro dirigenti che da oltre venti anni, grazie unicamente alla qualità dei prodotti e dei servizi, continuano a manifestare fiducia e stima verso questa azienda, determinandone la sua affermazione”. Argo specifica di “riservarsi, all’esito dell’istruttoria dell’Agcm, di valutare ogni più opportuna azione a tutela dell’immagine e del suo buon nome”.