LA SANZIONE

Secondary ticketing, Agcom multa Viagogo per 23,5 milioni

La piattaforma, secondo quanto accertato insieme alla Guardia di Finanza, gestisce una rete di vendita online di biglietti di eventi senza essere titolare di sistemi di emissione, violando così le norme di riferimento per il comparto. Il commissario Capitanio: “Atto di tutela nei confronti di migliaia di consumatori”

Pubblicato il 24 Giu 2022

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Una multa di 23 milioni e 580mila euro e l’obbligo di rimuovere entro sette giorni i contenuti illeciti ancora presenti sul sito. E’ questa la sanzione decisa da Agcom nei confronti di Viagogo, piattaforma globale per la vendita online sul mercato secondario di biglietti di eventi, per aver violato le norme che regolano il settore del secondary ticketing. La società, infatti, “non risulta essere titolare di sistemi di emissione”, specifica Agcom, e questa circostanza viola la normativa di riferimento, all’articolo 1, comma 545, della legge dell’11 dicembre 2016 numero 232, che vieta espressamente “la vendita o qualsiasi altra forma di collocamento di titoli di accesso ad attività di spettacolo effettuata da soggetto diverso dai titolari, anche sulla base di apposito contratto o convenzione, dei sistemi per la loro emissione”. unica eccezione prevista dalle norme è “la vendita ad un prezzo uguale o inferiore a quello nominale di titoli di accesso ad attività di spettacolo effettuata da una persona fisica in modo occasionale, purché senza finalità commerciali”.

Agcom, grazie alla collaborazione con il Gruppo Radiodiffusione Editoria del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza, ha accertato violazioni della normativa per la vendita o il collocamento sul sito www.viagogo.it di titoli di accesso per 131 eventi, con prezzi fino a sei/sette volte superiori a quelli nominali, per una serie ci concerti tra i quali quelli dei Maneskin, di Vasco Rossi, di Sting, dei Green Day, di Dua Lipa, dei Pearl Jam, dei Placebo, di Cesare Cremonini, di Paolo Conte e si Andrea Bocelli.

L’attività investigativa – rileva Agcom in una nota – “mediante specifici accertamenti ha permesso di arricchire e rafforzare le argomentazioni alla base delle contestazioni mosse alla società circa il ruolo di hosting attivo assunto nel processo di gestione della rivendita dei titoli di accesso. In particolare, la Guardia di Finanza, attraverso il monitoraggio ‘anonimo’ della piattaforma web, ha fotografato/individuato/cristallizzato le modalità di acquisizione diretta di titoli di accesso ad eventi che sarebbero poi stati rivenduti a prezzo maggiorato agli utenti finali”.

“La sanzione da 23,5 milioni con cui Agcom ha sanzionato Viagogo AG per violazione delle norme in materia di secondary ticketing è un atto di tutela nei confronti di migliaia di consumatori – afferma Massimiliano Capitanio, commissario Agcom – Queste forme di inflazione indotta e anche di ostacolo all’accesso agli spettacoli non sono tollerabili. La legge italiana vieta la ‘vendita o qualsiasi altra forma di collocamento di titoli di accesso ad attività di spettacolo effettuata da soggetto diverso dai titolari’, mentre questa piattaforma ha imposto ai consumatori di dover pagare biglietti per concerti a prezzi superiori anche fino a sei/sette volte rispetto a quelli nominali. Una ulteriore conferma del ruolo strategico di Agcom nel garantire la legalità anche sulla Rete”.

La pratica del secondary ticketing, spiega ancora Agcom, ha l’effetto di inflazionare i prezzi dei biglietti, aumentando le barriere per l’accesso dei consumatori e cittadini italiani a eventi culturali, anche a danno della comunità degli artisti, degli organizzatori di eventi e dei rivenditori primari. “Ciò assume particolare rilevanza – conclude l’authority – in un momento importante per la ripresa del settore degli eventi live, dopo l’interruzione forzata dovuta alla pandemia da Covid-19“.

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