IL CASO

Selex Es difende il Sistri: “Il contratto è valido e conforme alla legge”

La società di Finmeccanica ribatte alle notizie riportate dalla stampa: “Il sistema ha garantito le attività di verifica”

Pubblicato il 02 Apr 2014

rifiuti-pericolosi-140303123737

Il contratto Sistri “è valido e conforme alle leggi vigenti”. Lo afferma Selex Es dopo alcuni articoli di stampa sul Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri). “A settembre 2012 – sottolinea la società del gruppo Finmeccanica – l’avvocatura generale dello Stato si è espressa positivamente sulla validità del contratto Sistri”.

Per le forniture, aggiunge Selex Es, “erroneamente riportate dalla stampa come in subappalto, si sottolinea che le attività rese da società terze si inquadrano nell’ambito di quanto espressamente previsto dal contratto che abilita la società Selex Service Management, concessionaria del servizio, all’acquisizione di servizi, beni e mezzi strumentali all’esecuzione del contratto”.

Il Sistri “è operativo, contrariamente a quanto riportato da alcuni giornali”. Dal 30 aprile 2013 “ha garantito le attività di verifica e allineamento delle anagrafiche utenti e dal primo ottobre 2013 è entrato in operatività per gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori e cioè quei soggetti che sottopongono i rifiuti a operazioni di trattamento ottenendo nuovi rifiuti”.

Dal 3 marzo 2014, afferma la società del gruppo Finmeccanica, “il Sistema è diventato operativo per tutta la platea prevista, includendo i produttori iniziali di rifiuti pericolosi e i Comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani della Campania”. Per venire incontro alle esigenze degli utenti, “le sanzioni legate al Sistri non saranno applicate fino al 31 dicembre 2014, come previsto dal decreto Milleproroghe”. E dal primo ottobre 2013 “sono state compilate circa 3,3 milioni di registrazioni cronologiche e circa 4,5 milioni di schede di movimentazione. Quotidianamente vengono compilati circa 80mila documenti informatici tra schede di movimentazione e registrazioni cronologiche”.

Il Sistri, sottolinea Selex Es, “è lo strumento con cui lo Stato contrasta il traffico illecito e lo smaltimento illegale dei rifiuti, con benefici in termini di efficienza, sicurezza e tutela del territorio e della salute pubblica”. Con il sistema di controllo della tracciabilità “il nucleo operativo ecologico dei carabinieri si dota di uno strumento di indagine unico in Europa, che consente di monitorare giorno per giorno la situazione del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi sul territorio nazionale”.

Il Sistri “garantisce un controllo adeguato in grado di contrastare le ecomafie e tutte quelle organizzazioni criminali che causano gravi danni al territorio mettendo in grave pericolo la salute dei cittadini”. Benefici, conclude Selex Es, “ricadono anche sul sistema delle imprese. Una più corretta gestione dei rifiuti ha infatti vantaggi sia in termini di riduzione del danno ambientale sia di eliminazione di forme di concorrenza sleale tra imprese che svolgono attività di produzione, gestione e trasporto di rifiuti speciali”.

Nei giorni scorsi Assintel aveva scritto una lettera Renzi e al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti chiedendo di bloccare immediamente il sistema.

Secondo l’associazione il Sistri ora va bloccato e riprogettato, facendo tesoro di tutto il lavoro messo in campo nei Tavoli ministeriali. Il nodo centrale da sciogliere -a detto delle imprese Ict di Confcommercio – è il rischio di monopolio, che andrebbe a stroncare le tante software house che già lavorano nel settore. “Occorre invece garantire chi lavora nel campo con l’implementazione di un sistema di interoperabilità dei loro software, a rispetto del protocollo d’Intesa firmato con Ministero dell’Ambiente già nel 2011 – spiega la nota – Oggi è chiaro perché esso è rimasto disatteso: lo scopo era quello di eliminare definitivamente le software house dal mercato e imporre l’obbligo del sistema SistriI, e dei relativi contributi economici implicati, favorendo società compiacenti”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati