RICERCA

Self driving car, i satelliti Galileo si siedono al volante

Grazie al progetto Escape finanziato dalla Ue sarà sviluppato un nuovo sistema di posizionamento per la guida autonoma con tecnologie all’avanguardia. Al progetto, coordinato da Ficosa (Spagna), partecipano per l’Italia StMicroelectronics e l’istituto Mario Bollea

Pubblicato il 10 Gen 2017

satellite-120113183231

Un progetto da 5,4 milioni di euro in tre anni per sfruttare le possibilità offerte dal sistema di navigazione satellitare europeo Galileo nel campo della guida autonoma, sviluppando “un dispositivo di posizionamento innovativo appositamente creato per garantire il più alto livello di sicurezza nel settore della guida autonoma”. E’ il progetto “Escape”, nato dall’Agenzia europea per la navigazione satellitare (Gsa). Escape, si legge in una nota, coordinerà alcune delle realtà più rappresentative del settore in Europa, al fine di creare un dispositivo per il posizionamento altamente tecnologico che sarà utilizzato per le applicazioni di guida autonoma avanzata.

A coordinare il progetto Escape (European Safety Critical Applications Positioning Engine) sarà Ficosa (Spagna), in collaborazione con partner provenienti da tutta Europa: Gmv (Spagna), Renault (Francia), Ifsttar (Francia), STMicroelectronics (Italia) e Istituto Superiore Mario Boella (Italia). Tutti i partner hanno un ruolo di primo piano nello sviluppo di applicazioni per il trasporto su strada, dove la sicurezza è un requisito fondamentale.

L’elemento chiave del dispositivo, spiega il comunicato, è il primo ricevitore mass-market e multi-frequenza Gps+Galileo appositamente sviluppato per il settore automotive, che renderà possibile un alto livello di fusione fra i dati provenienti dai sensori del veicolo e quelli provenienti dal ricevitore Gps+Galileo. In particolare, il ricevitore sarà in grado di sfruttare alcune delle caratteristiche distintive del sistema Galileo, quali il servizio “precise point positioning” (Ppp) e il modello ionosferico, nonché di includere un dato di integrità (“integrity layer”) che permetterà all’utilizzatore di capire se la posizione che riceve dal sistema sia affidabile.

“L’uso dell’integrity layer è quindi cruciale – conclude la nota – nelle applicazioni dove la sicurezza è fondamentale, come nella guida autonoma, è più importante sapere se l’informazione fornita dai dispositivi elettronici sia affidabile piuttosto che precisa”.

Escape è stato finanziato dal programma Fundamental Elements della Gsa, un nuovo meccanismo di finanziamento che supporta le attività di ricerca e sviluppo per la creazione di chipsets, ricevitori ed antenne abilitati per i segnali europei di navigazione satellitare. Il fine di questo programma è facilitare l’adozione della tecnologia di navigazione satellitare europea – Egnss e di aumentare la competitività dell’industria europea.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati