I lavoratori di Sirti dicono sì all’accordo sull’ipotesi di contratto integrativo sottoscritto il 5 ottobre scorso. La maggior parte dei lavoratori si è espressa positivamente sull’ipotesi con 1.803 sì sui 3.987 aventi diritto al voto, i no sono stati 787 e 35 schede tra bianche e nulle.
Nelle scorse settimane si erano svolte assemblee in tutte le sedi Sirti del territorio italiano per dare la possibilità a tutte le lavoratrici e i lavoratori di conoscere i dettagli del testo dell’ipotesi di accordo.
“E’ un risultato molto importante. Erano quindici anni che in Sirti le lavoratrici e i lavoratori non approvavano un’intesa. L’ultimo accordo, tra l’altro, aveva visto la disdetta da parte dell’azienda nel 2012 – spiega Roberta Turi, segretaria nazionale Fiom – Nonostante l’azienda versi in una situazione finanziaria critica, essendo ancora in procedura di concordato ex art. 67, e abbia visto recentemente un cambio di proprietà e dell’amministratore delegato, si sono trovate le condizioni di sottoscrivere un accordo soddisfacente, dopo una lunga trattativa”.
“Negli anni scorsi le lavoratrici e i lavoratori hanno fatto tanti sacrifici per salvare un’azienda storica del settore delle telecomunicazioni – dice Candido Omiciuolo, coordinatore nazionale Fiom della Sirti – Grazie alla loro determinazione e a quella del Coordinamento Rsu e di tutte le organizzazioni sindacali siamo riusciti a raggiungere un accordo, superando alcune richieste aziendali che avrebbero peggiorato le condizioni dei lavoratori, come l’allungamento dei turni di reperibilità e la riduzione delle condizioni delle trasferte fuori dal Comune. Questa intesa porta risultati migliorativi in termini economici e normativi soprattutto per i lavoratori operativi che svolgono la propria attività in trasferta, e introduce un premio di risultato che, a regime, dovrebbe portare nelle tasche di tutti i lavoratori, circa 600 euro”.