Smart building, negli edifici pulsa un cuore connesso

Impianti e reti gestiti da remoto: le piattaforme Ict permettono il monitoraggio in real time. Così le città diventano intelligenti

Pubblicato il 12 Apr 2014

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Nella Internet of Things, gli edifici avranno un ruolo da protagonisti. In particolare le grandi infrastrutture che, dotate di sistemi intelligenti connessi alla rete, potranno contare su una gestione smart, sia ai fini del risparmio energetico sia della sicurezza, offrendo più strumenti di controllo tanto alle amministrazioni cittadine quanto ai residenti, tramite applicazioni mobili. Stiamo parlando dello Smart Building, l’edilizia intelligente che coniuga elementi “green”, grazie agli impianti per la gestione efficiente del calore ed elementi più propriamente di “intelligenza”, basati su Ict e connettività Internet.
Le telco sono uno degli assi portanti delle soluzioni di Smart Building, perché senza rete l’edificio non comunica ma soprattutto perché è verso la connettività wireless che il paradigma dello Smart Building si sta indirizzando. Secondo l’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2013 in Italia si contano 6 milioni di oggetti interconnessi su rete mobile, in aumento del 20% sul 2012 e una delle aree a più rapida crescita è proprio quella della Smart Home & Building. Lo Smart Building & Home costituisce il 21% del fatturato complessivo (900 milioni) e il 73% del valore di mercato (660 milioni) deriva da soluzioni basate su rete mobile.

Un esempio concreto è il Liceo Linguistico Grazia Deledda di Genova che Telecom Italia, in collaborazione con l’amministrazione cittadina, ha reso “smart” con servizi Ict avanzati per migliorare l’efficienza energetica attraverso il monitoraggio intelligente dei dati di consumo – ad esempio il controllo dell’illuminazione e del condizionamento. Inoltre, attraverso la tecnologia a basso impatto ad onde convogliate (Plc), sarà possibile utilizzare la rete elettrica esistente per abilitare il collegamento dati. Telecom Italia possiede anche un centro tecnologico all’avanguardia, lo Smart Center, alle porte di Roma, che non solo misura e controlla con oltre 24.000 sensori il 50% dei consumi energetici aziendali per individuare aree di miglioramento e proporre soluzioni innovative di risparmio energetico, ma eroga servizi per i clienti che adottano le soluzioni di energy management Nuvola IT Energreen (tra gli utenti il Ramada Plaza Hotel a Milano e Airest Ristop).
Ericsson da parte sua ha pensato a risolvere il problema della copertura degli ambienti indoor, una sfida per gli operatori di telefonia mobile perché negli edifici oltre il 70% del traffico è generato dentro un ambiente chiuso che non sempre soddisfa la domanda di capacità derivante dall’uso delle applicazioni.

Con Ericsson Radio Dot System, invece, l’azienda offre una soluzione micro cellulare – tanto piccola da stare nel palmo di una mano – che garantisce la copertura di rete necessaria ad un ambiente indoor affollato, permettendo agli operatori di fornire accesso a banda larga mobile e servizi voce di alta qualità in un ambienti chiusi. Ericsson ha anche fornito ad Acea una soluzione di servizi Advanced Metering Management per la gestione della rete elettrica, mentre Italgas, società del gruppo Snam che distribuisce gas naturale, ha scelto la soluzione di Automated Meter Management per la telelettura degli smart meter relativi al segmento industriale: i dati trasmessi dai contatori del gas vengono trasferiti alle piattaforme gestionali IT di Italgas per monitorare il corretto funzionamento delle apparecchiature e gestire gli apparati da remoto.

Le aziende elettriche del resto sono attive almeno quanto le telco nei progetti di Smart Building, puntando sul matrimonio con l’Ict per dare vita a reti di distribuzione intelligente per evitare sprechi e possibili black-out. Non stupisce che del consorzio Finseny, iniziativa co-finanziata dalla Commissione Ue che ha l’obiettivo di facilitare la realizzazione di smart grid per l’energia, facciano parte tanto Enel Green Power quanto Engineering Ingegneria Informatica e Telecom Italia, insieme ad altri player dell’Ict, università e centri di ricerca europei. Se non solo la rete elettrica cittadina ma anche quella dei singoli edifici è smart, si gestiscono meglio i consumi complessivi e si favoriscono la produzione autonoma o addirittura la re-immissione nella rete cittadina. Le piattaforme di Smart Building sono considerate anche dall’Iea un esempio del ruolo fondamentale che l’Ict gioca in ottica di “green economy”: l’agenzia ha calcolato che la ristrutturazione tecnologica del parco immobiliare globale potrebbe ridurre la domanda di energia per il riscaldamento di qui al 2050 del corrispettivo consumato dall’intero Regno Unito.

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