INNOVAZIONE

Città sostenibili, la partita si vince sulla smart mobility

La mobilità evoluta rappresenta una delle leve più importanti per raggiungere l’obiettivo zero-carbon nelle città e nei territori, come previsto dalla Strategia Europa 2020. Il tema sarà al centro del prossimo Forum PA Città, in programma a Roma il 26 e 27 novembre

Pubblicato il 14 Nov 2019

Michela Stentella

MOBILITY

La sfida smart city sulla sostenibilità si gioca sulla mobilità intelligente, la cui diffusione rappresenta un passo necessario anche per raggiungere l’obiettivo zero-carbon nelle città e nei territori, come previsto dalla Strategia Europa 2020. Il tema sarà al centro di alcuni approfondimenti al prossimo Forum PA Città (Roma, 26 e 27 novembre). Prima di tutto la mobilità sostenibile è uno degli indicatori utilizzati per elaborare l’annuale graduatoria dei capoluoghi più smart e sostenibili, il Rapporto ICity Rank 2019 verrà presentato il 26 novembre in occasione del convegno di apertura. Di mobilità intelligente si parlerà poi in particolare il 27 novembre nel corso del workshop “Zero-carbon transition: il ruolo della mobilità intelligente”. Infine, focus sui sistemi IoT il 26 novembre nel corso del workshop “Big data, IoT e blockchain: le tecnologie per la Smart City As a Platform”.

Ma qual è la situazione della mobilità (sostenibile o “insostenibile”) nel nostro Paese? I dati ufficiali forniti da Istat (gli ultimi sono aggiornati al 2017) ci dicono che la mobilità privata si è intensificata negli ultimi anni, con una densità di veicoli molto elevata nei centri urbani, il che comporta diversi problemi, primo fra tutti l’inquinamento e una bassa percezione della qualità della vita.

Nel 2017 in Italia circolavano 2.642 veicoli per km quadrato di superficie urbanizzata e nei comuni capoluogo si arrivava a 3.825, dato in salita rispetto alla precedente rilevazione del 2015. Per più di 35 giorni l’anno nei comuni capoluogo di provincia è stato superato il limite giornaliero di valori di PM10 previsto per legge. Si calcola che in media ogni giorno i residenti in Italia impieghino 76 minuti per gli spostamenti e solo il 16% dei residenti si dichiara molto soddisfatto per il funzionamento della mobilità. Né il trasporto pubblico (risposta classica alle esigenze di mobilità alternativa all’automobile privata) né la rete di taxi presente nelle città è in grado di rispondere alle richieste attuali in termini di mobilità. Anche la mobilità ciclabile si diffonde lentamente, mentre aumentano le misure restrittive, come le limitazioni al traffico privato nel centro delle città.

Ecco quindi che devono essere messe sul piatto nuove risposte, rese possibili oggi dalle tecnologie sempre più innovative e sempre più diffuse. Puntando prima di tutto, come si diceva all’inizio, sulla mobilità intelligente e sui veicoli ad alimentazione elettrica.

Mobilità intelligente: diamo valore alle tecnologie

La mobilità intelligente si basa sulle tecnologie Iot, big data e cloud computing. Al centro c’è l’utilizzo di sensori, reti di comunicazione e sistemi di elaborazione che consentono di rilevare fenomeni, analizzarli e intervenire di conseguenza. Il salto di qualità in questi processi è determinato dal numero di sensori collegati, dalla quantità e qualità dei dati che questi mettono in circolo, dalla capacità di interpretarli e utilizzarli. “Il rischio in questo campo – sottolinea Daniele Fichera, Senior Consulting Urban Innovation per FPA – è che ci sia una crescita casuale, guidata esclusivamente dalla progettualità dei singoli operatori e dalla attivazione di singole amministrazioni o parti di esse”. Al contrario, puntando sull’estensione della copertura territoriale, sull’integrazione di informazioni provenienti da fonti diverse e sul coinvolgimento attivo dei cittadini (attraverso le informazioni raccolte tramite i loro device mobili, ad esempio) si può arrivare alla “Smart City Control Room” (come si sta sperimentando a Firenze), un sistema completamente aperto che consente la rilevazione, analisi e relativi processi di decisione/intervento sulla città nel suo complesso.

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Mobilità elettrica: dati in crescita ma con lentezza

Nei primi nove mesi del 2019, sono state vendute 76.812 auto ibride elettriche (+ 26,2% rispetto allo stesso periodo del 2018), 5.463 auto ibride elettriche plug in (+ 49,2%) e 7.707 elettriche (+115,3%). Il fenomeno è ancora di nicchia, ma il mercato è in crescita. Uno dei limiti sta nella disponibilità di colonnine di ricarica, come evidenzia anche l’E-mobility report secondo il quale «l’inadeguatezza delle reti di ricarica» è un fattore disincentivante per il 49% dei possibili acquirenti.

Prospettive ed azioni per la mobilità sostenibile

In conclusione, cosa fare per favorire lo sviluppo di sistemi di trasporto intelligenti e andare avanti sul fronte della mobilità elettrica?

“Per promuovere la mobilità sostenibile in ambito urbano ci sono alcuni elementi indispensabili, che fanno riferimento alle strategie da attuare – conclude Daniele Fichera, Senior Consulting Urban Innovation per FPA –. Innanzitutto è necessaria la chiarezza nella formulazione degli obiettivi da parte delle amministrazioni, non sempre infatti le progettualità sono chiare e ben strutturate e questo inficia il raggiungimento degli obiettivi. Poi è necessario un forte coordinamento tra la progettualità pubblica e le iniziative degli operatori, ovvero i gestori dei servizi, i privati e gli operatori di ambiti specifici, che spesso procedono ognuno per proprio conto. A seguire, serve un presidio costante sulle azioni avviate dalle amministrazioni, che rischiano altrimenti di venire abbandonate e, dopo un primo entusiasmo, finire nel nulla. Infine, sarebbe indispensabile il coinvolgimento dei diversi attori, pubblici e privati, che possono contribuire ad azioni di mobilità sostenibile nelle grandi città”.

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