IL PROGETTO

Hi-tech italiano per la prima smart city africana, in campo Icm-Maltauro

Il gruppo si aggiudica la commessa da 391 milioni di dollari per realizzare in Kenya la città intelligente. Il progetto nell’ambito del programma “Vision 2030” lanciato dal governo kenyota

Pubblicato il 08 Ago 2017

Federica Meta

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Tecnologia italiana per la prima smart city africana. Il Gruppo Icm-Impresa Costruzioni Maltauro ha stipulato il contratto per la progettazione e la realizzazione del primo stralcio della “Smart City Konza” in Kenya, una delle più interessanti e innovative commesse del paese e la prima “città intelligente” del continente.

Il Gruppo Icm – spiega una nota – grazie all’utilizzo dello strumento del buyer’s credit e al supporto di un pool di banche finanziatrici che vede capofila il Gruppo Unicredit e il supporto di Sace, ha visto l’assegnazione dell’importante commessa nel paese africano del valore di 391 milioni di dollari che verra’ realizzata nei prossimi tre anni e sei mesi.

La commessa in Kenya è parte di un piano di sviluppo di Icm sui mercati internazionali, in particolare in Africa, Medio Oriente, Europa dell’Est e Sud America.

Situata a 70 km dalla capitale Nairobi, la “Smart City Konza” occuperà una superficie complessiva di 2.000 ettari e sarà un polo tecnologico all’avanguardia grazie alla costruzione di centri di ricerca e università al servizio dello sviluppo di progetti nell’ambito hi-tech. Sarà anche una città intelligente capace di ospitare oltre 200.000 residenti con la realizzazione di abitazioni, suddivise tra residence e social housing, uffici, scuole per ogni ordine e grado, un sistema di trasporti efficiente e pulito, costruiti secondo elevati standard di risparmio energetico e sostenibilità, soluzioni architettoniche eccellenti e tecnologie avanzate.

La “Smart City Konza” è un progetto cruciale nella strategia di crescita dello Stato africano e si inserisce nel piano di sviluppo a lungo termine denominato “Kenya Vision 2030” lanciato dal Governo del Kenya nel 2008.

Icm realizzerà la prima fase del progetto, circa 170 ettari, con lo scopo di creare il giusto ecosistema e stabilire l’insediamento dei residenti, delle prime attività e dei servizi necessari per stimolare le successive fasi di sviluppo. Fari puntati dunque sulle opere di urbanizzazione e quindi della progettazione e realizzazione di 40 km di strade, parchi, sottoservizi, impianti di potabilizzazione dell’acqua, impianti di trattamento dei reflui, un sistema di raccolta automatico dei rifiuti e alcuni edifici pubblici quali stazioni di polizia e vigili del fuoco.

Il progetto, inoltre, prevede l’utilizzo di sistemi ad alto contenuto tecnologico per i pubblici servizi, tra cui la realizzazione di un cunicolo tecnologico multifunzione, l’utilizzo di un sistema di raccolta pneumatica dei rifiuti, un sistema di riuso delle acque di scarico. Particolare attenzione è stata posta all’aspetto ambientale introducendo, oltre alla certificazione Leed, anche la certificazione Envision, ovvero il primo sistema di rating dedicato alla progettazione e realizzazione di infrastrutture sostenibili.

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